Roma, sparatoria per la droga alle case popolari di San Basilio, un uomo in fin di vita.

Il luogo dell'agguato(foto Emilio Orlando)
Segnali di una guerra criminale in atto per la ridefinizione della spartizione delle piazze di spaccio a San Basilio. Due colpi di pistola, uno in testa e l'altro...

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Segnali di una guerra criminale in atto per la ridefinizione della spartizione delle piazze di spaccio a San Basilio. Due colpi di pistola, uno in testa e l'altro all'addome hanno ridotto in fin di vita un quarantaduenne di origini macedoni, ieri sera poco dopo le 22. L'agguato è avvenuto in via Nuccia all'incrocio con via Senigallia nel quartiere di San Basilio al Tiburtino, considerata una delle piazze di spaccio più grandi ed organizzate d'Italia. Il ferito è stato soccorso da due persone che lo hanno caricato in macchina e trasportato al pronto soccorso del Sandro Pertini, dove è stato ricoverato in rianimazione in prognosi riservata. L'uomo che ha alcuni precedenti per spaccio di droga, è arrivato in via Nuccia, dove due persone lo stavano aspettando, a bordo di un fuoristrada che avevano parcheggiato poco distante da dove è stato ferito. I due sicari sono poi fuggiti con uno scooter di grossa cilindrata. Due testimoni, ascoltati dai carabinieri per tutta la notte, hanno raccontato che i tre stavano discutendo animatamente sotto un lampione nel cortile del giardino, quando hanno sentito i due spari preceduti da alcune grida






Sul posto non sono stati ritrovati i bossoli, particolare che fa pensare che è stato utilizzato un revolver. Tra le ipotesi investigative maggiormente battute dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Montesacro e dalla stazione di San Basilio c'è quella del regolamento di conti, tra bande rivali, maturato nell'ambito nel narcotraffico di cocaina.

Il fatto è avvenuto nel cosidetto “fortino” dello spaccio dove, secondo le inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia operano i clan 'ndranghetisti dei Marando in via Corinaldo, quello dei Pupillo e dei Martellacci in piazza della Lupa in via Carlo Tranfo, dove i ragazzini poco più che dodicenni vengono impiegati come pusher e vedette dai capi delle organizzazioni criminali, che garantiscono giorno e notte la vendita di cocaina.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino