Russia, Warner Bros contro l'holding Ngm: «Non potete più trasmettere i nostri prodotti»

Universal, Warner Bros, Disney, Sony e Paramount hanno annunciato l'interruzione delle proprie distribuzioni

Russia, Warner Bros. contro l'holding Ngn
La famosa compagnia hollywoodiana Warner Bros ha inviato una lettera alla direzione della holding National Media Group secondo la quale è vietato trasmettere i...

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La famosa compagnia hollywoodiana Warner Bros ha inviato una lettera alla direzione della holding National Media Group secondo la quale è vietato trasmettere i contenuti dello studio sui canali televisivi dell'azienda.

A riportare la notizia è il sito d’informazione russo Kinometro.
Dal mese di ottobre i contenuti principali della Warner Bros sono scomparsi dai canali televisivi e dalle app, soprattutto dall'emittente televisiva Sts Media. Tutto ciò nonostante il termine dei contratti di licenza sia valido per almeno un altro anno e mezzo. Una notizia non entusiasmante per il pubblico russo che nel 2021 ha premiato i contenuti della Warner Bros: la saga di Harry Potter, i film targati Dc e il sequel di Godzilla sono stati i prodotti più visti in Russia nel 2021.

Il disegno di legge

Nel marzo 2022, le major di Hollywood Universal, Warner Bros, Disney, Sony e Paramount hanno annunciato l'interruzione temporanea delle proprie distribuzioni, nonché delle licenze online e televisive dei loro nuovi prodotti  in Russia. In primavera sono iniziate le discussioni sull'introduzione di licenze obbligatorie sui contenuti, secondo le quali cinema, canali televisivi e prodotti online quali film e serie tv avrebbero potuto trasmettere le novità di Hollywood senza il consenso dei detentori del copyright. Ad agosto, il disegno di legge corrispondente è stato presentato alla Duma di Stato da Dmitry Kuznetsov, membro del partito conservatore e socialdemocratico «A Just Russia - For the Truth».


Successivamente, la Media Communications Union (Iss), che unisce National Media Group, Gazprom-Media, Vgtrk, Mts, Rostelecom, MegaFon e altri, ha criticato il disegno di legge. L'Iss ha affermato che dopo l'entrata in vigore del documento, il pubblico dei canali Tv e dei cinema online potrebbe affluire verso risorse che non hanno un controllo adeguato sui contenuti editoriali e verso risorse piratate. A ottobre, Dmitry Kuznetsov ha affermato che solo i cinema possono ricevere contenuti dai «Paesi ostili». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino