«Buonasera, è vero che lei spaccia?». Così Matteo Salvini si è rivolto suonando un citofono di via Deledda, nel cuore del quartiere...
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«È necessario - ha aggiunto il leader leghista, prima di lasciare il Pilastro - ripulire questa zona dallo spaccio e dalla criminalità». E ringraziando la signora, ha aggiunto: «Magari ci fossero in ogni zona delle persone che amano così tanto il proprio quartiere». Mentre suonava al citofono della casa indicata dalla donna, Salvini era sotto i riflettori delle telecamere, e circondato da diversi agenti delle forze dell'ordine tra Polizia e Carabinieri.
IL SINDACO MEROLA: «SI VERGOGNI»
«Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro dell'interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse? Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più». Lo scrive il sindaco di Bologna Virginio Merola su Facebook, commentando quanto fatto da Matteo Salvini, che ha suonato il citofono in un palazzo della periferia, chiedendo se risiede lì uno spacciatore.
MORANI: «SALVINI È UN CIALTRONE»
«Ecco il video di #Salvini che suona al campanello di una casa a #Bologna chiedendo se li abita uno spacciatore. Fa anche il nome. Poi chiede: è tunisino? È un cialtrone, un provocatore pericoloso. Ha passato ogni limite. Sta cercando l’incidente, è evidente. Guardate voi stessi». Così su Twitter il sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Alessia Morani.
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Il Mattino