Un avviso di sfratto a Renzi (da consegnare il 12 novembre a Firenze) e una nuova Opa (ostile, nei confronti di Stefano Parisi) sul centrodestra. Da Ponte di Legno, storica quinta...
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«Quello accaduto ieri è un fatto gravissimo», tuona il Sindacato di polizia Siap sottolineando che è «inaccettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d'indossare spocchiosamente la divisa della Polizia di Stato promettendo che una volta al potere utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa 'pulizia etnicà». Il 'bis' della maglietta sul palco non piace nemmeno al segretario del Silp Cgil Daniele Tissone che ritiene che Salvini, puntando a coinvolgere gli agenti, «abbia veramente passato il segno: Polizia e forze dell'ordine - ricorda - stanno dalla parte dei cittadini e delle leggi, tra mille difficoltà e disagi ma, sempre e comunque, al servizio della nostra democrazia e dello stato di diritto». Fa però spallucce il leader leghista (che segna un punto con l'appoggio «orgoglioso» del Sap, altro sindacato autonomo di polizia) pronto a controreplicare: «Un ex dirigente della CGIL di Genova, tal Roberto Traverso, parlando a nome dei 'poliziotti democraticì (???) - scrive in un tweet - mi ha attaccato perché secondo lui vorrei usare Polizia e Carabinieri per effettuare una 'delirante, demagogica e pericolosa pulizia etnicà in Italia. Fatemi capire, chiedere regole, ordine e rispetto sarebbe delirante? Chiedere che clandestini e centri a-sociali non sfascino tutto è delirante? c'è chi sta con Renzi e Alfano, io sto con chi ci difende!», conclude. Del resto il tema della 'tolleranza zerò e del «basta con le buone maniere», è stato il filo conduttore del comizio di ieri e dei vari interventi sui social di oggi. Tutti mirati a parlare ad una platea di centrodestra a cui Salvini rilancia la propria candidatura per la leadership. Per farlo punta subito al bersaglio grosso annunciando l'organizzazione di una mobilitazione nazionale il 12 novembre - a «casa di Renzi» - per mandare via «il premier, la signora Boschi con Banca Etruria, la Boldrini, Alfano».
Poi 'provoca' gli alleati con il più classico 'o con noi o contro di noì: «Vediamo: se saremo in pochi avrà ragione Renzi e avanti con l'immigrazione, le tasse, con le buone scuole che licenziano migliaia di insegnanti, avanti con le riforme sbagliate».
Il Mattino