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Dopo l'aperitivo analcolico al bar di Campobasso (per qualcuno è già il "patto della limonata") Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni si sono ritrovati oggi a Roma - insieme alla Cgil e ad altre associazioni - per la manifestazione sul diritto alla salute, il servizio sanitario nazionale e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Conte e Schlein si sono salutati al termine della manifestazione: la segretaria dem ha visto il leader del M5S mentre andava via dalla manifestazione e gli è andata incontro per un breve saluto. «Ci vedremo e ci incontreremo in Parlamento e in varie occasioni», aveva detto poco prima Conte ai cronisti. Non dovrebbe esserci stato invece un saluto con il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: quest'ultimo infatti ha dovuto lasciare in anticipo la manifestazione per andare, a causa di impegni pubblici, a Lecce e in Salento.
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La manifestazione a Roma
Il corteo, partito da piazza della Repubblica e giunto a piazza del Popolo, era guidato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. «Non è accettabile che chi è ricco si può curare e chi è povero non sa dove sbattere la testa», ha detto Landini dal palco. «Le nostre manifestazioni sono da sempre aperte a tutti, noi non rispondiamo a questo o quel governo».
Come detto, però, il corteo è stata anche l'occasione per i principali tre leader dell'opposizione (Terzo Polo escluso) per ritrovarsi dopo l'incontro - durato circa 40 minuti - di giovedì a Campobasso insieme a Roberto Gravina, candidato del centrosinistra alle regionali in Molise, dove si vota questo fine settimana.
L'immagine ha ricordato a qualcuno (come un sarcastico Matteo Renzi, che ne ha profettizzato «la stessa sorte») la foto di Vasto: nel 2011, Pier Luigi Bersani (Pd), Nichi Vendola (Sel) e Antonio Di Pietro (Idv) si ritrovarono per un evento nel comune abruzzese, finendo immortalati in un'immagine che sembrava il preludio di una nuova alleanza tra le sinistre. In realtà, l'accordo non ebbe poi vita lunga, con Di Pietro e Bersani divisi soprattutto sul sostegno all'allora premier Mario Monti e l'allenza che si sfaldò nel giro di un anno.
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Il Mattino