La data ufficiale c'è (il 22 ottobre), una visione comune del governo sull'immediato futuro della scuola italiana e dei suoi docenti precari e supplenti ancora no....
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Scuola, caos rientri dopo la febbre i medici di famiglia sotto pressione
POLEMICHE
Ad innescare la polemica sono state le parole di Camilla Sgambato, responsabile scuola del Partito democratico da sempre considerata molto vicina ai sindacati scolastici che, abbracciandone le posizioni, è partita all'attacco della Azzolina portando diverse obiezioni: «Farlo ora significa stressare le scuole che verranno private di molti docenti» ha dichiarato. Non solo per Sgambato bisognerebbe anche studiare un modo di tutelare chi si trova ora in quarantena: «Magari per un positivo presente nella scuola in cui insegna: va cercata una soluzione, ad esempio trovando un'altra data per questi candidati o facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso». Infine, per la deputata dem c'è il problema che molti docenti precari per partecipare alle prove lascerebbero la cattedra di cui hanno appena preso possesso per almeno 5-6 giorni. «Solo in Lombardia la gran parte sono docenti delle regioni meridionali: spostare il concorso a Natale sarebbe insomma la cosa più giusta da fare» ha detto. Una proroga che dal fronte opposto (per questa volta) dei pentastellati è visto come impossibile. «Il concorso si farà» fanno sapere dal ministero «non ci sarà una riflessione su questo». A ribadirlo anche una nota dei senatori M5S in commissione Istruzione: «Respingiamo al mittente la proposta. Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti) ma con il superamento del test a crocette e l'introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all'autunno». Un secco no al rinvio a cui peraltro si unisce con chiarezza anche Italia viva, in compagnia, più discreta, di una parte dem che non aveva intenzione di andare allo scontro.
CONCORSO E SUPPLENTI
Le polemiche sul concorso straordinario (quello ordinario per altri 32 mila posti si terrà subito dopo con più di 440 mila candidati) in realtà hanno già rischiato di far implodere la maggioranza.
Il Mattino