«Se non vieni con me ti sfregio con l'acido»: prima la minaccia, poi la stupra nel parco. Arrestato un tunisino

«Se non vieni con me ti sfregio con l'acido», prima la minaccia poi la stupra nel parco
«Se non vieni con me ti sfregio con l’acido e faccio del male alla tua bambina». Prima la minaccia, poi la stupra nel parco di Casalecchio di Reno, nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Se non vieni con me ti sfregio con l’acido e faccio del male alla tua bambina». Prima la minaccia, poi la stupra nel parco di Casalecchio di Reno, nel Bolognese. Un uomo tunisino, 35 anni e regolare in Italia, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenza sessuale. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Domenico Panza su richiesta del pm Augusto Borghini. Lo riporta il Resto del Carlino. Jamal Nasibi, questo il suo nome, avrebbe anche rapinato la vittima della sua aggressione, una donna italiana di 36 anni. Sulle spalle dell'uomo gravavano anche dei precedenti per spaccio, furto, occupazione abusiva di terreni. 


Il fatto è avvenuto la notte del 13 aprile nel parco Zanardi. Da quel giorno era ricercato dalle forze dell'ordine. E non si sarebbe trattata della prima aggressione ai danni della donna. I due si conoscevano da dieci anni. Per la vittima tra i due c'era un semplice rapporto di amicizia anche perché lei aveva già un'altra relazione con cui ha avuto una figlia. Ma lui cercava di più e dallo scorso inverno sarebbero iniziate le prime minacce a lei e alla sua bambina.

La seguiva dopo il lavoro, poi il primo aprile mentre lei era ferma alla fermata dell'autobus lui la prende per un braccio. Lei inizia a urlare attirando l'attenzione dei passanti e costringendolo alla fuga. Ma era solo il primo approccio prima della violenza del 13 aprile. La minaccia con un cutter, gli schiaffi e infine lo stupro. Lui nega ma per il gip, come riporta il Resto del Carlino, Nasibi «ha dato prova di un’assoluta carenza di autocontrollo dei più elementari freni inibitori», sottolineando anche che «le pregresse esperienze giudiziarie, non hanno evidentemente sortito alcun effetto deterrente». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino