SELVAZZANO - Devi dire tutta la verità, gli ha ordinato la mamma davanti agli inquirenti. E lui, sedici anni appena, tra lacrime e singhiozzi ha confessato: «Volevo...
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Lo studente è stato torchiato dagli inquirenti per sedici ore. Solo alle 13.30 di ieri, pressato dalla mamma, ha ceduto. Il giovane ha ricostruito l’intera giornata di venerdì: «Mi sono svegliato e avevo male alla pancia, così ho chiesto a mamma e papà di non andare a scuola e sono rimasto a casa». Poi ha raccontato di essere andato dal nonno a metà mattina. E qui il sedicenne ha affermato di avere preso il fucile da tiro calibro 22 del nonno, e poi di essere rientrato a casa senza farsi notare. «Volevo solo fare uno scherzo a papà. Volevo spaventarlo e basta», ha raccontato in lacrime ai carabinieri. Sotto choc ha inforcato la bicicletta del padre e con in mano il fucile è uscito. Erano le 14. Si è diretto verso un campo a trecento metri da casa e ha gettato il fucile nei rovi... Leggi l'articolo completo su
Il Mattino