Covid, la pernacchia social del sindaco di Messina a Musumeci: «Non riapro le scuole»

Polemiche e sfottò su zona rossa in Sicilia e provvedimenti restrittivi. Continua il botta e risposta tra il sindaco di Messina Cateno De Luca e il presidente della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Polemiche e sfottò su zona rossa in Sicilia e provvedimenti restrittivi. Continua il botta e risposta tra il sindaco di Messina Cateno De Luca e il presidente della Regione, Nello Musumeci. L'ultimo round attraverso un video, in cui il vulcanico De Luca prende letteralmente a pernacchie il suo "rivale". Nel video, in diretta da Fiumedinisi, il sindaco si lancia in una onomatopeica e personale interpretazione dell’ordinanza di Musumeci: una lunga e sonora pernacchia contro le misure restrittive imposte dll’ordinanza del governatore, e, su tutte, l’assurda idea di riaprire le scuole.

Nuovo Dpcm, il Lazio diventa arancione: zona rossa per tre Regioni, ma la Lombardia fa ricorso

 

Il governatore aveva infatti confermato la riapertura parziale degli istituti, nello specifico materne, elementari e il primo anno di media, trovando, però, la ferma opposizione di De Luca. Quest'ultimo sta ultimando un'ordinanza in cui si vieta la riapertura degli istituti di ogni ordine e grado. Il provvedimento comunale verrà progressivamente analizzato in base all'andamento dei contagi con cadenza settimanale, prevedendo aperture e chiusure di attività commerciali e scuole. Quindi scuole chiuse come anche, per almeno una settimana, tutti i negozi e le attività di ristorazione, ad esclusione dei generi alimentari, supermercati, farmacie, tabacchini ed edicole ed assimilabili (ottici e parafarmacie). 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino