Almeno la metà delle macchie di sangue della Sindone di Torino sarebbe falsa: solo alcune sarebbero compatibili con la posizione di un uomo crocifisso, ma altre non trovano...
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«Non abbiamo analizzato la sostanza che ha formato le macchie, ma abbiamo voluto verificare come potrebbero essersi formate sulla figura della Sindone» ha detto all'ANSA Borrini. Per farlo è stata simulata la crocifissione su uno degli autori, Garlaschelli, utilizzando sangue sia vero sia artificiale. «Abbiamo simulato la crocifissione con croci di forma diversa, di diversi tipi di legno e con posizioni differenti del corpo, per esempio con le braccia orizzontali, fino a verticali sulla testa», ha rilevato Borrini. Grazie a queste prove, proprio come si fa per ricostruire le tracce di sangue presenti sulla scena di un crimine, è stato ricostruito il modo in cui si sono formate le macchie di sangue su polsi, avambracci, quelle dovute alla ferita da lancia sul petto e le macchie di sangue intorno alla vita, presenti sulla figura del lenzuolo che la tradizione cristiana ritiene sia il sudario che ha avvolto Gesù Cristo. È emerso che la macchia sul torace è compatibile con la posizione di un uomo crocifisso, così come «le macchie sugli avambracci, le quali indicano che le braccia erano estese verso l'alto, in una posizione superiore a 45 gradi».
Invece le macchie su polsi e regione lombare «non trovano giustificazione con nessuna posizione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro». In particolare gli esperimenti indicano che è «totalmente irrealistica» la macchia che forma una cintura nella regione lombare, dovuta all'eventuale sangue fuoriuscito dopo la morte dalla ferita al costato, quando il corpo era sdraiato nel sepolcro e avvolto nel telo. «Le nostre prove su un manichino - ha spiegato il ricercatore - hanno mostrato che in questo caso il sangue non arriverebbe nella regione delle reni, ma si accumulerebbe nella regione della scapola». Per i ricercatori, questa macchia «somiglia a un segno fatto in modo artificiale, con un pennello o con un dito».
Questi risultati fanno concludere che la Sindone «sia un prodotto artistico medievale, in linea con le analisi già esistenti».
Il Mattino