Sinistra, è scissione sprint: 18 parlamentari con Pisapia

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Roma. È già scissione per Sinistra italiana. Il nuovo...

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Roma. È già scissione per Sinistra italiana. Il nuovo partito della sinistra, che riunisce Sel e gli ex Pd, non è neanche ancora nato. Il congresso fondativo si celebrerà tra una settimana a Rimini. Ma diciotto parlamentari, guidati dal capogruppo alla Camera Arturo Scotto, hanno già un piede fuori. Guardano ad altro, al Campo democratico lanciato da Giuliano Pisapia. E si smarcano dal «partitino» che Nichi Vendola terrà a battesimo a Rimini. Qualcuno prova ancora a ricucire. Ma per ora gli ex Sel imboccano due strade diverse. I gruppi parlamentari di Sinistra italiana contano adesso 31 deputati e otto senatori. Questo weekend è convocato a Rimini il congresso che sancirà la nascita del partito e dovrebbe eleggere alla segreteria Nicola Fratoianni. Ma dopo una lite sulle regole congressuali e dopo che l'ipotesi di scissione Pd e il nuovo progetto di Pisapia hanno aperto nuovi scenari a sinistra, è maturata la frattura. Scotto e altri 17 parlamentari, riuniti oggi al teatro Ambra Jovinelli di Roma, sono più aperti al dialogo con il Pd e guardano al «Campo democratico» di Giuliano Pisapia. «Da domani - annuncia Scotto - lanceremo 100 assemblee di «Si apre» in tutta Italia per una campagna di ascolto». Fratoianni, dal congresso di Podemos, replica con un post sul suo blog. La via, spiega, è riscoprire le ragioni di una sinistra che difende i più deboli. «Scacciamo il politicismo. Una sinistra che si occupi solo di rincorrere strategie elettorali - è la stoccata agli avversari interni - è sconfitta in partenza, è separata dalla sua gente. La sinistra è forza collettiva, mobilitazione sociale, o non è». Le alleanze, spiega Paolo Cento, si fanno al momento del voto e non prima. Non ci si può «consegnare» a Pisapia, è il messaggio. Ma la strada imboccata da Vendola e Fratoianni, dicono gli ex Sel riuniti all'Ambra Jovinelli, è sbagliata. «Il congresso non è contendibile, non ci vado: non serve un partitino minoritario. Noi vogliamo essere federatori della sinistra, parliamo con Pisapia, D'Alema e i compagni della Sinistra Pd», dice Ciccio Ferrara, rivolgendosi ai Dem Gianni Cuperlo e Nico Stumpo ospiti in platea. Massimiliano Smeriglio è durissimo: «Non me la sento di assistere a una sceneggiata basista».
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Il Mattino