Per la prima volta dall'arrivo dei soldati americani in Siria quattro anni fa e meno di un mese dall'annuncio del presidente Donald Trump di voler ritirare le truppe dal...
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Gli Stati Uniti guidano dal 2014 la campagna militare anti-Isis portata avanti da una Coalizione di numerosi paesi. Nella Siria orientale sono stazionati anche militari francesi. E nella zona di Manbij, da alcuni mesi gli americani avevano cominciato a pattugliare la zona assieme a soldati turchi, attestati a ovest dell'Eufrate. Prima di Natale Trump aveva annunciato a sorpresa la volontà di ritirare in tempi molto brevi tutti i soldati, affermando che l'Isis «è stato sconfitto». La decisione di Trump non era stata condivisa da tutti gli ambienti dell'amministrazione e aveva spinto alle dimissioni sia il segretario alla difesa Jim Mattis sia l'inviato speciale Usa per la Coalizione, Brett McGurk. Gli stessi curdi del Pkk siriano, sentitisi «traditi» da Trump, si erano rivolti subito dopo alla Russia - che assieme all'Iran mantiene truppe a sud dell'Eufrate - e al governo di Damasco, che per decenni ha discriminato le comunità curdo-siriane.
In questo quadro, all'inizio di gennaio erano arrivate proprio a Manbij sia la polizia militare russa che un'avanguardia di forze governative siriane.
Il Mattino