Siria, 270mila civili in fuga: la Giordania chiude le frontiere

Siria, 270mila civili in fuga: la Giordania chiude le frontiere
Nel Sud della Siria è in corso una crisi umanitaria a causa dell'offensiva governativa a Dar'a nel Sud della Siria. Le agenzie umanitarie parlano di 270 mila civili...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel Sud della Siria è in corso una crisi umanitaria a causa dell'offensiva governativa a Dar'a nel Sud della Siria. Le agenzie umanitarie parlano di 270 mila civili in fuga. La Giordania ha da giorni chiuso i valichi di frontiera e non intende accogliere gli sfollati, motivando la decisione con il fatto che negli anni passati ne ha accolti sul suo territorio circa 600 mila. Da Ginevra, l’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani ha chiesto alla Giordania di aprire la frontiera e consentire la fuga in territorio hascemita delle decine di migliaia di civili  che mancano di tutto: non sanno dove dormire, non hanno nulla da mangiare, mancano di un’adeguata assistenza medica.


Le autorità israeliane hanno lanciato una campagna chiedendo ai residenti nella regione delle alture del Golan, al confine con la Siria, aiuti di qualsiasi genere per i profughi che negli ultimi giorni si sono accampati dall’altra parte della frontiera. Già nei giorni scorsi l’esercito israeliano è intervenuto con aiuti alimentari di diverse tonnellate e 300 tende destinate ai profughi.

L’agenzia governativa San’a ribadisce che l’offensiva è contro «i terroristi» e non contro i civili, che vengono invece «protetti» e invitati ad abbandonare le aree in mano dei miliziani attraverso «quattro corridoi sicuri a nord e ad est di Dar’a». Tuttavia, le Nazioni Unite affermano che negli attacchi aerei e di artiglieria governativi finora sono stati uccisi almeno 46 civili e diversi sono stati feriti. L’Osservatorio siriano dei diritti umani (voce dell’opposizione in esilio a Londra) parla invece di 132 vittime tra i civili. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino