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Un’azione di autosabotaggio delle truppe russe in Ucraina, per danneggiare deliberatamente il proprio equipaggiamento e ostacolare i piani del presidente russo, Vladimir Putin. Sembra emergere dalle intercettazioni delle telefonate dei militari di Mosca fatte dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina: i combattenti stranieri si scambiavano suggerimenti su come mettere fuori uso armi e veicoli. Le storie sono disparate, secondo quanto emerge da fonti di Kiev.
Russia, esercito in difficoltà: il miglior carro armato distrutto pochi giorni dopo essere arrivato
Un soldato russo, per esempio, avrebbe raccontato di aver versato sabbia nei sistemi di alimentazione dei carri armati, in modo da renderli inutilizzabili. «Non seguo ordini stupidi, semplicemente mi rifiuto - avrebbe infatti detto - Ho rovinato tutto e basta».
Le conversazioni captate dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina sembrano fornire una nuova interpretazione dell’andamento della guerra, a partire dalla mancata presa di Kiev e dal fallimento del piano di Putin di chiudere gli scontri in pochi giorni. I combattimenti proseguono in modo incessante ormai dal 24 febbraio. Si è parlato di problemi logistici delle truppe russe, di mancanza di organizzazione e di pianificazione, e di sottovalutazione degli avversari. Alcuni funzionari statunitensi sostengono che, in realtà, nel bilancio andrebbe inserita anche una cattiva esecuzione dei piani, con alcuni militari decisi a disobbedire agli ordini. Ci sono diverse immagini arrivate dall’Ucraina che immortalano i soldati russi stanchi e demotivati, mentre abbandonano armi e carri armati. Dopo queste notizie, il governo ucraino ha incoraggiato altre truppe russe a rifiutarsi di attaccare, invitando i combattenti ad lasciare il campo: «La situazione può migliorare, basta arrendersi e finire la guerra in Ucraina!». La resistenza del popolo di Kiev è stata durissima, fin da primo giorno di assedio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino