CHIOGGIA - Annata magra, per le campagna delle seppie. Poprio in questo periodo, si sarebbero dovute avvicinare alla costa per deporre le uova; ma quasi non ve n'è traccia....
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Sta di fatto che il mancato arrivo dei cefalopodi, lungo la costa veneta, sta già costando loro assai caro. Si stima che il mancato guadagno possa incidere fino al 10 per cento sull'ammontare complessivo degli stipendi di un anno. L'evidente, estrema penuria di seppie è provata dal fatto che, in questi giorni, per far fronte alla domanda, i venditori della pescheria comunale debbono ricorrere a quelle importate dalla Francia. Il loro prezzo è di circa nove euro al chilo (caro). «Speriamo - commenta il direttore della Coopesca Alberto Corrieri - che le seppie nostrane siano solamente in ritardo anche se, ormai, la stagione tende al fuori tempo massimo. Al momento, non disponiamo di alcun ragguaglio scientifico. Posso solamente riferire che le seppie sono sparite pochi giorni dopo la loro prima, timida comparsa sotto costa. Potrebbero aver ripreso il largo a causa del maltempo fuori stagione». Molti testimoni, però, riferiscono d'aver visto stormi di gabbiani avventarsi sulle seppie, ancora gonfie di uova, scaraventate dalle onde sulla battigia. Si tratterebbe, comunque, di un fenomeno ciclico, nell'arco dei decenni. (r.per.) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino