Speranza contro Renzi: ha distrutto Pd ​«Gentiloni tema il suo partito, non noi»

Speranza contro Renzi: ha distrutto Pd «Gentiloni tema il suo partito, non noi»
«Renzi è un tema, noi un altro. Gentiloni deve aver paura di Renzi non di Speranza. Noi cercheremo di portare nell'agenda i temi sociali ma non faremo mancare il...

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«Renzi è un tema, noi un altro. Gentiloni deve aver paura di Renzi non di Speranza. Noi cercheremo di portare nell'agenda i temi sociali ma non faremo mancare il nostro appoggio». Lo dice Roberto Speranza, uno dei leader di Dp a SkyTg24. «Noi faremo battaglie sociali - aggiunge - ma Gentiloni non deve aver paura di noi, mentre Renzi ha un atteggiamento ambiguo. La corsa verso il voto è un tentativo di rilegittimare la sua leadership indebolita. Noi vogliamo provare a entrare nel merito dei provvedimenti e a migliorarli».


Il nuovo partito dei «Democratici e Progressisti» non candiderà nelle proprie liste i parenti dei propri dirigenti. «Il familismo è stato un errore di questa stagione. Lasciamo ad altri questo modo di fare».

Quindi l'attacco all'ex segretario: «Più che un viaggio, quello di Renzi mi sembra una fuga, una fuga dalle responsabilità. Il Pd è imploso e lui ha deciso di infischiarsene. Poi anche la scelta della California non si capisce. Oggi in California ci sono poche aziende finanziarie che portano il lavoro fuori dagli Stati Uniti. Anche qui occorre riflettere: non possiamo imitare modelli che non hanno funzionato». Critiche anche alle proposte sul lavoro esposte oggi da Renzi in un' intervista a «Il Messaggero»: «Il problema - ha detto - sono i 1000 giorni del suo governo. Renzi ha voluto raccontare un'Italia fuori dalla crisi mentre non era così. Se continui a dire che il lavoro c'è e poi 4 giovani su 10 sono senza lavoro, quei ragazzi ti seguiranno o percepiranno che sei più lontano. La comunicazione conta ma la realtà conta di più».


«A me non interessa il gioco delle figurine a cui si ridurrà il congresso del Pd. A me interessa dare risposte alla gente e recuperare l'elettorato che ci ha abbandonato. Io ho deciso di non candidarmi al congresso del Pd - aggiunge - perché si tratterà solo di cercare un plebiscito per il capo, dopo quello del referendum che ha perso. Si tenterà solo di rilegittimare Renzi che probabilmente lo rivincerà». «Il Congresso - prosegue - non nasce nel modo migliore. Noi lo avevamo chiesto per cambiare e discutere una linea politica. Alla fine è stato ridotto solo al tentativo di rilegittimare il capo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino