Due stupide bravate hanno creato il panico oggi in altrettante scuole di Pavia e del Cremonese. Due episodi che non hanno prodotto conseguenze gravi, ma che lasciano pensare ad un...
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Intanto, oggi si scopre che nella notte tra l'1 e il 2 dicembre, nella discoteca Ikebana di San Piero a Sieve (Firenze), sono fuggiti tutti fuori dal locale dopo che qualcuno aveva diffuso nel locale dello spray al peperoncino. E contro il dilagare del fenomeno si levano voci che chiedono una limitazione alla vendita dell' 'armà. Alle 10 di questa mattina all'Istituto tecnico 'Cardanò di Pavia lo spray urticante è stato spruzzato negli spogliatoi della palestra: 48 studenti, che avevano appena concluso la lezione di educazione fisica, sono rimasti intossicati e per 33 di loro è stato necessario il trasporto in ospedale. Nessuno ha riportato conseguenze serie e nel pomeriggio sono tutti tornati a casa. Il copione si è ripetuto verso le 13 al Cfp di Soncino (Cremona), dove una ragazza di 14 anni che frequenta la prima ha spruzzato in aria il gas urticante: 5 dei 20 alunni che frequentano la stessa classe hanno subito una lieve intossicazione e sono stati trasportati per controlli all'ospedale maggiore di Crema (Cremona).
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Gli investigatori cercheranno di capire se ad usare lo strumento siano stati alcuni dei giovani che erano in palestra, o se sia stato qualcun altro. Sino a questo momento non si è ancora trovata la bomboletta. Anche la scuola ha avviato un'indagine interna: sono stati controllati gli zainetti dei ragazzi che questa mattina stavano facendo ginnastica in palestra e i cestini nelle classi. E si accende la polemica su quella che pare essere una nuova moda tra i giovani. Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini, non occorre una revisione delle norme che regolano la vendita dello spray urticante: «ha salvato - ricorda - tante donne da violenze e stupri. Va usato in maniera intelligente. Chi ne abusa per quello che mi riguarda non va richiamato, ma va arrestato anche se minorenne».
Sulla stessa linea il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, per il quale si potrebbe anche vietarne l'uso a scuola, ma «non è questione di portarlo o no, è l'uso che se ne fa. Basta tenerlo all'interno. Tante donne hanno dovuto utilizzarlo per difesa personale, ad esempio». L'Associazione nazionale funzionari polizia chiede il divieto di vendita ai minori di 18 anni, numero identificativo su ogni bomboletta che consenta un abbinamento con l'acquirente, possibilità di vendita solo in armerie o in apposti esercizi espressamente autorizzati che avranno l'onere di identificare con documento l'acquirente. Anche Cosimo Maria Ferri (Pd) sollecita la regolamentazione della vendita e dell'uso dello spray, «disciplinandone l'accesso in luoghi pubblici e manifestazioni». Per il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni «è giunto il momento di dire che la diffusione delle armi e degli strumenti di offesa come gli spray non garantisce la sicurezza, al contrario provoca disastri. È giunto il momento di vietarne la vendita libera». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino