Stop a striscione Uil contro Salvini e Di Maio, polemica a Roma

Una maxi vignetta con protagonisti i due vicepremier: Luigi di Maio e Matteo Salvini. Per la Uil solo uno striscione «molto simpatico», ideato per colorare la...

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Una maxi vignetta con protagonisti i due vicepremier: Luigi di Maio e Matteo Salvini. Per la Uil solo uno striscione «molto simpatico», ideato per colorare la manifestazione unitaria sul pubblico impiego. Ma in piazza ha resistito solo qualche minuto. «È intervenuta la Digos», racconta il sindacato. La Questura ribatte: «non si è trattato di un atto di censura» si è solo ritenuto che «fosse lesivo del decoro paesaggistico». Insorgono le opposizioni. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle prende prontamente le distanze: «non ho mai chiesto e non mi sarei mai sognato di chiedere la rimozione». 


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E anzi, pubblica sui social l'immagine della vignetta. Segue il leader leghista: «non faccio guerre agli striscioni», «mi occupo di lotta alla mafia». Ma cosa si legge e si vede nel maxi-poster? «Mattè, dicono che mettese contro il sindacato porta male» viene fatto dire in slang romanesco a Di Maio. «Sì Giggino, lo so, infatti mi sto a portà avanti col lavoro», sarebbe la risposta di Salvini mentre si fa un selfie con la maglia blu della Uil Fpl. «Volevamo mettere lo striscione al Pincio questa mattina ma ci hanno bloccato perché troppo grande. Abbiamo poi provato a metterlo per strada, ma è intervenuta la Digos, dicendo che visto che questo striscione era contro i due vicepremier non poteva essere aperto», denuncia il segretario generale della Uil Fpl, Michelangelo Librandi. 
 

La Questura però ribatte, spiegando le ragioni: alcuni manifestanti della Uil sono stati esortati a «rimuovere uno striscione posto su una parete di interesse storico culturale» nei pressi del Pincio. «Nessuna valutazione» è stata fatta sul contenuto. Una ricostruzione definita «irreale» e «non rispondente ai fatti» dal segretario generale della Uil-Fpl, Michelangelo Librandi. «Mi dispiace che in questo paese sembra che neanche l'ironia sia più concessa», lamenta parlando dal palco di piazza del Popolo davanti a migliaia di lavoratori. 



Con questo, precisa, «non ce l'ho certo con i lavoratori della polizia, della Digos». La politica ha però preso il sopravvento. «Immagino che la prossima mossa sarà bloccare del tutto le manifestazioni», commenta Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Tante le voci che si levano dal Pd. Il segretario dei dem, Nicola Zingaretti, pretende chiarezza: «Faremo interrogazioni perché si comprenda cosa è accaduto». Intanto Di Maio su Facebook rilancia l'immagine dello striscione, scrivendo «la libertà di pensiero vale sempre», mentre Salvini tiene a puntualizzare: «Ho dato indicazioni, già nelle scorse settimane, di non intervenire. Rispetto ovviamente la scelta della Questura di Roma». 



 
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Il Mattino