Una norma anti-furbetti per contrastare il boom di residenti italiani che immatricolano auto all'estero. Un sistema che consente di non pagare il bollo, di risparmiare...
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Si parte però dal Dl Sicurezza con cinque modifiche al Codice della strada per le auto immatricolate all'estero. Viene abbassato il limite a 60 giorni, fino ad oggi era infatti possibile circolare con un'auto straniera fino ad un anno. Chi viola il divieto dovrà pagare una sanzione amministrativa assai più salata rispetto a quella in vigore adesso. Si passa dal tetto massimo di 335 euro agli almeno 712 euro previsti dal decreto. Chi viene beccato dovrà tenere il mezzo in deposito e immatricolarlo in Italia entro 180 giorni, scaduti i quali scatterà la confisca. In alternativa, pagata la sanzione, vanno consegnate targhe e documenti alla Motorizzazione chiedendo il foglio di via e la targa provvisoria per portare il veicolo fuori dall'Italia. Ci sono però delle eccezioni: se a bordo c'è un documento firmato dall'intestatario dell'auto che indichi una data certa, da cui «risulti il titolo e la durata della disponibilità del veicolo», è possibile circolare.
«Fatta la legge, trovato l'inganno» - spiega uno dei titolari di un'agenzia napoletana. «Di annunci ne hanno fatti tanti negli ultimi tempi ma racconta il proprietario dell'agenzia che da anni si è specializzata nell'immatricolare le vetture in Romania e Bulgaria è quasi impossibile regolamentare il settore. Vedremo quando sarà approvata la legge, ma se la norma resta questa ci vuole poco a farci mandare dall'estero un documento tramite posta che aggiorni costantemente la data di disponibilità della vettura». In realtà, nel maxi-emendamento che dovrà essere ratificato dalla Camera, arriverebbe anche una stretta per le agenzie di leasing che hanno sedi in Italia, le pratiche andrebbero fatte tutte all'estero. Anche qui però la norma resta di difficile applicazione. «Noi spiega il titolare siamo un'agenzia di servizi: le persone si rivolgono a noi per avere un'auto con targa straniera, creiamo solo un contatto tra chi offre questo servizio all'estero e il cliente, non abbiamo specifiche affiliazioni». Al ministero dei Trasporti sono consci che la legge proposta consente scappatoie. «Vedremo se riusciremo ad arginare il fenomeno e spiegano i tecnici Mit magari la norma potrà essere ulteriormente migliorata alla Camera». Già la legge precedente comportava delle limitazioni: se un automobilista veniva fermato per tre volte in un periodo superiore ai 6 mesi con la stessa auto immatricolata all'estero, incorreva nel sequestro del veicolo e in una multa. Le prime due volte la si faceva franca. Proprio per questo il mercato è completamente mutato negli ultimi anni grazie alle società di intermediazione assai diffuse sul web che offrono auto in leasing, oppure sono disponibili ad intestarsi l'auto acquistata garantendo con una scrittura privata il reale proprietario. Il noleggio a lungo termine è quello che ha avuto la meglio perché consente di cambiare auto se si viene fermati dalla polizia per due volte in modo da non far scattare l'infrazione al terzo controllo.
Solo in Campania si stima che circolino circa 100mila vetture con targhe straniere. Un problema ulteriore quando queste auto sono coinvolte in sinistri, nel 2017 sono stati circa 50mila in tutta Italia, ma la maggior parte degli incidenti si è verificata a Napoli, Roma e Foggia. E se in Italia il costo medio della liquidazione di un sinistro sfiora i 4mila euro, in Bulgaria si arriva appena a 100 euro. Nel capoluogo campano ci si rivolge al leasing estero per risparmiare sui costi, soprattutto quelli dell'assicurazione. Una vettura di media cilindrata in leasing immatricolata all'estero costa 150/200 euro al mese tutto compreso. Il boom degli ultimi tempi è però legato ai ciclomotori per i quali i risparmi sono ancora più considerevoli. Una Vespa con targa bulgara o rumena può costare appena 40/50 euro al mese laddove, per chi chiede un'assicurazione per la prima volta, può costare anche oltre 1.300 euro l'anno. In attesa della legge e, probabilmente, dei nuovi metodi per aggirarla. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino