Stupro di Rimini, il 20enne nega Ma il branco: «Comandava lui»

Guerlin Butungu, il ventenne congolese accusato di essere il capo del branco che ha commesso lo stupro di Rimini ai danni di una turista polacca e di una transessuale peruviana,...

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Guerlin Butungu, il ventenne congolese accusato di essere il capo del branco che ha commesso lo stupro di Rimini ai danni di una turista polacca e di una transessuale peruviana, ha negato 'in toto' di aver mai violentato una donna. L'uomo, arrestato due giorni fa, è però incastrato dalle riprese di alcune telecamere e dalla testimonianza dei due fratelli, nati in Italia da una coppia di marocchini: «Era lui a ordinarci cosa fare quella sera».




I pm di Rimini hanno ascoltato ieri Butungu e convocato di nuovo in Questura la trans per il riconoscimento ufficiale. I tre minorenni che erano con Butungu sono invece stati trasferiti a Bologna, nel carcere minorile del Pratello: hanno ammesso di aver picchiato i turisti ma negano la violenza sessuale. Due di loro sono fratelli, hanno 15 e 16 anni e alcuni precedenti per furto e minacce. Silvia Mazzocchi, procuratore per i minorenni, ha chiesto così per loro la carcerazione: «Hanno effettuato attacchi turpi e brutali». Anche Francesca Capaldo, capo dello Sco che ha arrestato Butungu sul treno per Milano, mentre si preparava alla fuga in Francia, ha confermato questa versione: «Durante gli interrogatori sono apparsi tutti molto mansueti, ma non mi era mai capitato di vedere una simile violenza tra estranei».

Intanto, Il Messaggero rivela che la famiglia dei due fratelli marocchini ha avuto diversi problemi con la giustizia: il padre è ai domiciliari per rissa, la madre era stata ammonita per alcune aggressioni ai vicini di casa e i due fratelli avevano diverse denunce a carico per percosse e furti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino