«È stato così bello ieri notte, te e io. Quando ci rivediamo?». La vita di una impiegata romana di 34 anni viene stravolta una mattina di gennaio quando...
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Si interroga, la testa le scoppia: come è possibile? Dopo qualche giorno si fa forza e corre alla stazione dei carabinieri di Monte Mario a denunciare tutto. «Un tassista mi ha stuprato», mette a verbale. L’uomo, un 46enne romano, in possesso di una regolare licenza, membro di una cooperativa, da ieri è ai domiciliari. Ed è accusato anche di un secondo episodio di violenza sessuale. I militari, infatti, indagando sul caso della 34enne sono risaliti a un vecchio fascicolo aperto e mai chiuso (la teste aveva nel frattempo lasciato l’Italia e all’epoca non vennero trovati riscontri certi) dai pm del pool antiviolenza della Procura di Roma e riguardante la denuncia fatta alla polizia nell’aprile del 2017 da una turista americana di vent’anni. Il tassista invece di riportarla in albergo dopo una nottata di movida al Campo Marzio, fermò il taxi in una zona isolata, si sedette dietro e cominciò a palpeggiarla. Ma la giovane, in quell’occasione, reagì e riuscì a scappare.
Questa volta, invece, la vittima non è stata in grado di respingere le avances. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 46enne avrebbe abusato di lei, mentre era completamente incosciente per l’eccessivo consumo di alcolici. Probabilmente, con la scusa di sorreggerla e accompagnarla fino al portone di casa, è riuscito a salire con lei e a introdursi nel suo appartamento, dove è stato consumato il rapporto. La donna non ricorda nulla: «Non so nemmeno come sono riuscita a rientrare in casa, ho un blackout totale», ha detto disperata ai militari del maggiore Nicola Quartarone e al pm Maria Monteleone. Quel che sa e che può solo immaginare come in un incubo a occhi aperti lo apprende dallo scambio di messaggini con il tassista stesso che, così, indirettamente, attua una specie di confessione. Lei gli chiede chiarimenti, lui le spiega che cosa è successo. Vorrebbe addirittura rivederla. Ma lei non ricorda nemmeno di avergli mai dato il suo numero di telefono.
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Alla denuncia seguono i riscontri tecnici dei militari dell’Arma.
Il Mattino