PORDENONE - «All'inizio Giosuè e Trifone uscivano spesso insieme, perché avevano maggiore affinità per interessi in comune come lo sport o la...
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A raccontare i rapporti tra Trifone Ragone, il militare di Adelfia ucciso nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone con la fidanzata Teresa Costanza, e Giosuè Ruotolo, imputato del duplice omicidio, è stato oggi Sergio Romano, uno dei due coinquilini e commilitoni dei due ragazzi. Ma Trifone era cambiato con il passare del tempo e i rapporti tra i quattro nell'appartamento di via Colombo ne avevano risentito, ha testimoniato Romano in apertura della 13/a udienza del processo, davanti alla Corte d'Assise, a Udine. «Siamo andati nell'appartamento a inizio 2013, eravamo tutti contenti di poter tornare a casa e avere il nostro spazio. Andavamo tutti abbastanza d'accordo. Poi Trifone è cambiato nel tempo. Ha sempre vissuto tutto all'estremo, lo sport, il lavoro, le donne. All'inizio le portava in casa nel fine settimana e nessuno diceva nulla. Ma dopo che a gennaio 2014 siamo tornati da Strade sicure a Milano non aveva più accortezze nei nostri riguardi. Portava le ragazze anche durante la settimana e di notte facevano rumore. Avevo avuto due discussioni con Trifone per questo, due volte mi ha risposto "non ti preoccupare non succede più" e due volte è tornato a portare le ragazze come prima», ha testimoniato.
Ma a rendere più complicati i rapporti di convivenza negli ultimi tempi era stata «una serie di comportamenti che ci davano fastidio; pagava le bollette solo in parte. Era più disordinato di prima».
Il Mattino