Terremoti, dieci codici europei per mappare il fenomeno e i rischi

Terremoti, dieci codici europei per mappare il fenomeno e i rischi
Sviluppati codici numerici e applicazioni per l’allerta precoce e la valutazione dei rischi in caso di calamità naturali. A realizzare il progetto ChEESE ,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sviluppati codici numerici e applicazioni per l’allerta precoce e la valutazione dei rischi in caso di calamità naturali. A realizzare il progetto ChEESE , coordinato dal Barcelona supercomputing center, anche gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il sistema di calcolo ha già permesso di effettuare simulazioni, processando milioni di miliardi di operazioni al secondo.


Tra le principali applicazioni dei 10 codici europei di punta, è possibile ottenere mappe ad alta risoluzione dello scuotimento del suolo, calcolate entro poche ore dal verificarsi di un terremoto; simulazioni estremamente veloci e ad alta risoluzione della generazione e propagazione di tsunami e rapide previsioni probabilistiche dell'inondazione a seguito di un terremoto in mare o vicino alle coste; e, in futuro, si prevede che i codici possano essere utilizzati nella valutazione del rischio sismico mediante un software all'avanguardia di simulazione sismica, oltre all’aggiornamento delle mappe di rischio vulcanico e nelle previsioni delle nubi di cenere vulcanica, poco prima o durante un'eruzione. In questo caso, avranno l'obiettivo di identificare le aree interessate dalla caduta di cenere nelle ore o giorni successivi riducendo, così, il rischio che aerei percorrano rotte interessate dalle nubi vulcaniche.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino