Ai suoi amici Brunello Cucinelli, imprenditore perugino leader nella produzione di cashmere, lo dice sempre: «Se volete nutrire l'anima andate a Norcia». E la sua...
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Cucinelli è tornato a Norcia, come l'ha trovata?
«Nella mia Norcia, sono tornato a salutare gli amici, i monaci benedettini, i cittadini. Mi hanno regalato un sorriso di serenità. Sembra incredibile ma è così. Quando non ci sono perdite di vite umane non si perde la speranza e la voglia di ripartire, ricominciare. Noi siamo un popolo fiero, di lavoratori, non ci perdiamo d'animo. Occorre mettersi subito a lavoro».
Come l'ha trovata?
«Migliore di come l'immaginavo. Migliore rispetto alle immagini rimandate da tutte le televisioni. Non è ottimismo il mio ma realtà. Qui ci sono due tipi di problemi».
Quali?
«Il primo riguarda le case. Non sono distrutte ma lesionate, possono essere messe in sicurezza in tempi ragionevolmente brevi. Certo ora non possono essere abitate, sono inagibili. La scossa è stata forte. Molto forte. E poi le chiese. E il discorso qui è diverso. Vanno ricostruite e lo faremo, mi impegno anche io per farlo. La chiesa di San Benedetto la ricostruiremo come fecero i nostri antenati e trovo straordinario che sia rimasta in piedi la facciata con il suo rosone. Io sono affezionatissimo a questo luogo e avevo aiutato i frati ad allargare le cellette, ristrutturare la cucina, imbiancare la sala da pranzo, creare una piccola fabbrica di birra».
Non sarà semplice ricostruire la chiesa.
«È stato già fatto per ben due volte. Lo rifaremo. Ho rassicurato il priore, Cassian. Ricostruiremo la cattedrale così come era. E sogno che venga suonato ancora una volta il requiem di Mozart, inframezzato con i canti gregoriani, una tradizione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino