Terrorismo, Twitter sospende oltre 600mila account sospetti

Terrorismo, Twitter sospende oltre 600mila account sospetti
Twitter intensifica gli sforzi nella lotta al terrorismo. La società che cinguetta ha sospeso 636.248 account dalla seconda metà del 2015 sospettati di promozione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Twitter intensifica gli sforzi nella lotta al terrorismo. La società che cinguetta ha sospeso 636.248 account dalla seconda metà del 2015 sospettati di promozione del terrorismo o legami con l'Isis. E la battaglia si è intensificata lo scorso anno: 376.000 account sono stati sospesi nella seconda metà del 2016, in media 63.000 al mese, contro i 235.000 account sospesi nei primi sei mesi dello stesso anno.


La sospensione degli account è stata stabilita da filtri interni creati da Twitter per la sua piattaforma. Il 74% dei 376.000 account sospesi nel secondo semestre del 2016 è infatti stato bloccati da strumenti anti-spam, con un picco di stop dopo gli attacchi terroristici. Uno 0,015% delle sospensioni è avvenuto su richiesta del governo. «Non c'è un algoritmo magico per identificare contenuti a sfondo terroristico su internet. Ma continuiamo a usare strumenti tecnologici per integrare le segnalazioni degli utenti. Negli ultimi sei mesi questi strumenti ci hanno aiutato a identificare automaticamente più di un terzo degli account che abbiamo sospeso per promozione del terrorismo», afferma Twitter. Twitter ha intensificato gli sforzi contro il terrorismo dopo uno studio della George Washington University del 2015 che aveva identificato la piattaforma come uno dei più importanti canali di comunicazione dell'Isis. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino