Cambio al vertice del Tigem: Ballabio lascia dopo 30 anni

Montezemolo: «Grazie Andrea, con te; qui i migliori ricercatori del mondo»

Istituto Telethon cambio vertice (Neaphoto Antonio Di Laurenzio)
Tigem: dopo 30 anni di storia scientifica cambio al vertice dell’Istituto Telethon di Genetica e medicina di Pozzuoli. Andrea Ballabio – fondatore nel 1994 e...

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Tigem: dopo 30 anni di storia scientifica cambio al vertice dell’Istituto Telethon di Genetica e medicina di Pozzuoli. Andrea Ballabio – fondatore nel 1994 e principale protagonista di conquiste scientifiche portate alla massima ribalta internazionale – cede il testimone di direttore dell’Istituto ad Alberto Auricchio, vincitore di un bando internazionale.

La nomina arriva dopo un processo di selezione aperto a scienziati di tutto il mondo, condotto da una commissione costituita da sei studiosi di statura internazionale.

Il successore

Come Ballabio, Auricchio è specialista in Pediatria e ordinario di Genetica medica all’Università Federico II di Napoli (dipartimento di Scienze biomediche avanzate) e attualmente al Tigem dirige un gruppo di ricerca impegnato nello sviluppo di strategie di Terapia genica per malattie dell’occhio (come l’amaurosi congenita di Leber e la sindrome di Stargardt, in collaborazione con il team di oculisti clinici della Università Vanvitelli di Napoli guidato da Francesca Simonelli) e su malattie rare del metabolismo (come la mucopolissacaridosi di tipo 6). Dopo un periodo di ricerca a Philadelphia (Usa), presso l’Istituto di terapia genica umana dell’Università della Pennsylvania, Auricchio è rientrato in Italia proprio al Tigem. Una storia di eccellenza scientifica, quella del Tigem, che dunque continua a parlare napoletano e che si proietta nel futuro all’insegna dell’innovazione ma nel solco della continuità. Lo stesso Ballabio resterà al Tigem dove, ci tiene a dire, avrà più tempo per dedicarsi alla ricerca pura con un prestigioso bando vinto in Europa da 2,5 milioni e altri fondi dell’Airc che lo terranno impegnato in laboratorio per i prossimi 5 anni su alcuni tumori rari familiari. Sotto la sua guida il Tigem ha elevato a 269 i ricercatori impegnati in 25 gruppi di studio.

La cerimonia

Alla cerimonia, per i 30 anni del Tigem e il passaggio del testimone tra Ballabio e Auricchio, nella sede della ex Olivetti di Pozzuoli sono intervenuti ieri Luca di Montezemolo, presidente di Telethon, Francesca Pasinelli, Consigliere delegato della Fondazione, Matteo Lorito, Rettore della Federico II, Valeria Fascione assessore alla Ricerca scientifica della Regione Campania e il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni. In prima fila tra gli altri alcuni ex ministri che hanno accompagnato la crescita dell’Istituto come Antonio Bassolino e Ortensio Zecchino ma anche ricercatori, docenti, accademici e Lupo Rattazzi figlio di Susanna Agnelli che fondò Telethon. «Qui sono nate e si stanno sviluppando anche start-up biotecnologiche - ha ricordato Pasinelli - di cui tre già avviate e una quarta ai nastri. Un esempio di sviluppo d’impresa che affianca la ricerca. Il nuovo direttore Auricchio aiuterà il Tigem a crescere come ha fatto Ballabio in questi anni nel campo delle malattie genetiche rare». E proprio all’emozionatissimo neo direttore è toccato spiegare quale sarà il futuro del Tigem.

«Ballabio ha creduto in me sin dal 1994 – ha sottolineato - dopo la specializzazione a Milano mi sono formato negli Usa a Philadelphia presso l’istituto di Genetica umana. Il mio lavoro è curare le malattie umane usando gli acidi nucleici, la terapia genica come farmaci. Ricevetti una telefonata da Ballabio per rientrare in Italia e mettere su il mio laboratorio prima a Milano e poi a Napoli e al Tigem ho creato e poi diretto il programma di terapie molecolari». Identificazione dei geni causa di malattia, lo studio dei meccanismi delle malattie e lo sviluppo di terapie è l’anima dei progetti sviluppati al Tigem a cui lavorano 25 gruppi di ricerca in 3 diverse aree, la Medicina genomica guidata da Diego Di Bernardo, la Biologia cellulare con a capo Antonella De Matteis e le Terapie molecolari affidate a Nicola Brunetti Kier in un approccio multidisciplinare alle malattie genetiche. «Il mio obiettivo – conclude Auricchio – sarà facilitare il trasferimento della ricerca al letto dei pazienti».

Gli interventi

È stato poi Montezemolo ad accendere i fari sull’asse Nord Sud, tra Napoli e Milano, che lega sempre più gli Istituti Tigem di Napoli con il Tiget dell’Istituto San Raffaele di Milano nello studio e terapia delle malattie genetiche rare. «Quando vengo qui – ha detto - ricordo Susanna Agnelli che mi invitava sempre a visitare questo luogo. Rimasi impressionato dalla bellezza del contenitore architettonico, dal clima, dal mare e dalla storia che lo. Questo luogo grazie a Ballabio è diventato attrattore dei migliori ricercatori del mondo. Devo ringraziare il suo genio perché i fatti parlano per i prestigiosi risultati raggiunti in questi 30 anni». Infine l’intervento di Lorito che ha sottolineato l’eredità pesante che viene raccolta dal nuovo direttore Auricchio: «Sono Rettore da 3 anni – ha ricordato – ma soprattutto durante il Covid con Andrea (Ballabio) il contatto era continuo. Mi inviava i suoi lavori, mi trasferiva la sua passione per gli studi che conduce, per le sue ultime innovazioni. Ora spetta ad Alberto Auricchio valorizzare tutto questo valore».

Telethon dalla sua fondazione ha investito in ricerca oltre 660 milioni di euro, ha finanziato 2.960 progetti con 1.720 ricercatori coinvolti e 630 malattie studiate.

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Il Mattino