NEW YORK - Rex Tillerson non aveva mai fatto il diplomatico prima di essere nominato da Donald Trump segretario di Stato. Diplomatico, però, nel corso di questi 14 mesi, lo...
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La politica estera di Trump, infatti, potrebbe virare. E potrebbe farlo bruscamente. All’orizzonte c’è un appuntamento potenzialmente epocale: l’incontro con Kim Jong-un che dovrebbe avere luogo entro maggio. E il condizionale è d’obbligo perché, per quanto il tycoon si sia espresso al riguardo con fare disteso e conciliante, è risaputo che non sia un campione di coerenza. E che il suo carattere lo spinga spesso a spaginare le carte che qualcuno ha ordinatamente disposto per lui sulla scrivania dello Studio Ovale.
Carattere che proprio Tillerson era in qualche modo in grado di arginare.
Basti pensare che negli ambienti istituzionali di Washington si era guadagnato il soprannome di “speed bump”. Una sorta di “dosso artificiale”, di quelli che vengono utilizzati lungo le strade per far sì che un’automobile lanciata a tutta velocità sia costretta a rallentare.
L’automobile in questione è Donald Trump. E ora il dosso non c’è più.
(Rex Tillerson è stato presidente e amministratore delegato della ExxonMobil, una delle più importanti compagnie petrolifere statunitensi. Dal febbraio 2017 al marzo 2018 ha ricoperto l’incarico di segretario di Stato, il 69esimo della storia americana) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino