La farfalla dalle ali d'acciaio torna a volare. Koike Yuriko, governatrice uscente di Tokyo, si è assicurata un secondo mandato vincendo le elezioni amministrative di...
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Koike ha condotto la campagna elettorale facendo largo uso di video. Parlando alla città quasi ogni sera, è diventata il volto degli sforzi del Paese contro la diffusione del virus. Al contrario del primo ministro, la cui risposta all'inizio è stata considerata incerta e lenta. Eletta governatrice di Tokyo per la prima volta nel 2016 da indipendente, la prima donna a ricoprire tale ruolo, Koike sembrava pronta a oscurare il premier Abe Shinzo, diventato nel tempo suo rivale politico. Nel 2016 ha abbandonato il Partito Liberal Democratico, lasciandosi alle spalle anche una breve esperienza da ministro dell'ambiente nel primo governo Abe. L'anno successivo, tuttavia, con il suo partito, Kibo no To, o Partito della Speranza, Koike ha incassato una brutta sconfitta alle elezioni legislative e ha dovuto così mettere da parte l'idea di sostituirsi ad Abe alla guida del governo nazionale. Con il premier, però, ha condiviso la preparazione di Tokyo all'Olimpiade 2020, spostata a causa della pandemia. E a differenza di altri candidati, Koike spinge, come del resto fa lo stesso premier, perché i Giochi si tengano l'estate prossima e non vengano rimandati ancora o addirittura cancellati.
Coronavirus a parte, i quattro anni di Koike alla guida di Tokyo non sono stati sempre perfetti. Ci sono state, ad esempio, le polemiche per il costoso trasferimento del mercato Tsukiji, il più grande e antico mercato del pesce del mondo. Koike si era opposta al progetto che prevedeva il trasferimento del mercato nel distretto di Toyosu a causa dei rischi per la salute dovuti a sostanze nocive rilevate nel terreno di nuova destinazione. Successivamente, dopo la valutazione di esperti, ha cambiato idea, ma alcuni hanno avanzato il sospetto che il governo locale volesse nascondere la verità. Le norme volute da Koike contro il fumo passivo a Tokyo sono considerate anche più rigide di quelle nazionali. «Il governo non fa nulla per proibire il fumo nei ristoranti? Vorrà dire che ci penseremo noi perché è impensabile che una città che tra 3 anni ospiterà l'Olimpiade si possa fumare liberamente nei luoghi pubblici», aveva detto nel 2017. La governatrice di ferro ha sottolineato i risultati raggiunti nel garantire la scuola materna ai bambini della città. La lista d'attesa per chi fa richiesta di questi servizi, ha detto la governatrice, si è molto ridotta. Koike è definita un politico nazionalista e conservatore, in questi anni la governatrice non si è mostrata molto aperta verso le minoranze, in particolare quella coreana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino