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È nata a Catania la prima bambina in Italia dopo un trapianto d'utero. È il sesto caso nel mondo. La piccola si chiama Alessandra come la donatrice che, nell'agosto del 2020, donò l'organo della gestazione a seguito di un incidente e grazie alla volontà, espressa in vita, di donare tutti gli organi. La neomamma era invece priva di utero per un rara malformazione congenita. La gravidanza è stata ottenuta dopo il trapianto d'utero ricorrendo a una tecnica di fecondazione assistita omologa, ossia utilizzando in provetta cellule germinali del papà e della mamma e poi trasferendo l'embrione in utero. Sempre all'ospedale Cannizzaro di Catania, unico centro autorizzato nel nostro Paese, è stato effettuato un secondo trapianto di utero a gennaio di quest'anno e si attende anche per questo caso la possibilità di una gravidanza. «Il 50 per cento di successo è già un traguardo straordinario per la Sanità italiana e del Sud» commenta Nicola Colacurci, presidente della Società italiana di ginecologia e Ostetricia e ordinario dell'Ateneo Vanvitelli. A rendere ancora più complesso l'iter della nascita la sopravvenuta infezione da Covid-19 della mamma e la concomitante terapia immunosoppressiva necessaria ad evitare il rigetto dell'organo. La paziente è stata pertanto sottoposta a parto cesareo e la nascita anticipata alla 34 esima settimana. La piccola pesa 1,7 kg, sia la mamma sia la figlia sono ancora ricoverate in ospedale ma in condizioni di salute ritenute soddisfacenti. «Dopo il trapianto due anni fa il tentativo di fecondazione è andato a buon fine e la signora ha condotto una gravidanza regolare fino alla 30esima settimana - racconta Paolo Scollo, direttore del reparto di Ostetricia afferente all'università di Enna - poi c'è stato un tampone positivo ed è stata ricoverata nell'area infettivi della nostra Ginecologia. All'inizio era asintomatica ma qualche giorno fa, all'apparire di febbre alta e contrazioni, abbiamo deciso di intervenire».
Dopo alcuni giorni di terapia intensiva mamma e figlia sono ora stabili. «Quello eseguito due anni fa è stato un trapianto molto complesso - aggiunge Pierfrancesco Veroux, ordinario di Chirurgia vascolare e trapianti dell'Università di Catania - l' utero è un organo delicato e molto vascolarizzato, non facilmente trasferibile ma ha attecchito e consentito la gravidanza grazie a un'ottima perfusione vascolare.
La madre ha finora visto la sua piccola solo in foto ma alla lieta notizia avuta dal marito si è commossa per la felicità e salutato amici e parenti con un breve video.
Il Mattino