NEW YORK - «La Corea del Nord non resterà lì dov’è tanto a lungo». Sono state sufficienti queste parole di Donald Trump per far sì...
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Tramite la portavoce Sarah Huckabee Sanders, la Casa Bianca si è affrettata a smentire una presa di posizione formale nei confronti del nemico orientale ed ha bollato come «assurde» le affermazioni del braccio destro di Kim Jong-un.
Il punto vero, però, è un altro. E cioè che la linea tra le parole e i fatti si fa sempre più sottile. E nessuno dei due protagonisti di questa vicenda sembra aver compreso appieno conseguenze e rischi implicati in ciascuna dichiarazione.
Sul fronte a stelle e strisce, Trump non sta facendo altro che riproporre nei confronti del dittatore gli stessi schemi mediatici con cui, durante la lunga corsa elettorale, ha politicamente abbattuto prima la concorrenza repubblicana e, a seguire, quella democratica. Oggi come allora alza i toni, dispensa vere e proprie minacce, sguazza nelle polemiche che lui stesso alimenta. Ciò che non sta considerando, però, è che nell’altra metà del campo questa volta c’è un personaggio molto simile a lui. E, anzi, ancor più imprevedibile.
Del versante nordcoreano, del resto, si sa poco o nulla. L’unica cosa chiara è che Kim non ha i mezzi per vincere questo scontro. Per quanto nelle ultime settimane abbia provato a mostrare i muscoli, infatti, la sua macchina militare è in parte arrugginita e in parte non ancora pienamente sviluppata. Tuttavia, è senz’altro in grado di fare del male, soprattutto se dovesse mostrarsi noncurante dei più che probabili contraccolpi che genererebbe una sua eventuale iniziativa. Delirio di onnipotenza o banale incoscienza? Difficile da stabilire. Fatto sta che potrebbe davvero succedere qualcosa da un momento all’altro.
Ed è proprio questo “qualcosa” (l’abbattimento di un jet, ad esempio) che, anche in via del tutto accidentale, potrebbe a sua volta scatenare un conflitto che nessuno sembra volere veramente, ma che, allo stesso tempo, nessuno sembra più in grado di poter escludere.
(Usa, bombardieri B1-b scortati dai caccia F-15c in volo lungo il confine tra le coste nordcoreane e le acque internazionali) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino