Trump contro Kim: rischi accidentali di una guerra nucleare

Trump contro Kim: rischi accidentali di una guerra nucleare
di Luca Marfé
Martedì 26 Settembre 2017, 19:21 - Ultimo agg. 27 Settembre, 10:37
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NEW YORK - «La Corea del Nord non resterà lì dov’è tanto a lungo». Sono state sufficienti queste parole di Donald Trump per far sì che il ministro degli Esteri di Pyongyang parlasse apertamente di una «dichiarazione di guerra» a danno del suo Paese. Una mossa, l’ennesima sul piano di una comunicazione oramai fuori controllo da entrambe le parti, che spinge il mondo intero un passo più in là verso il precipizio nucleare.

Tramite la portavoce Sarah Huckabee Sanders, la Casa Bianca si è affrettata a smentire una presa di posizione formale nei confronti del nemico orientale ed ha bollato come «assurde» le affermazioni del braccio destro di Kim Jong-un.

Il punto vero, però, è un altro. E cioè che la linea tra le parole e i fatti si fa sempre più sottile. E nessuno dei due protagonisti di questa vicenda sembra aver compreso appieno conseguenze e rischi implicati in ciascuna dichiarazione.

Sul fronte a stelle e strisce, Trump non sta facendo altro che riproporre nei confronti del dittatore gli stessi schemi mediatici con cui, durante la lunga corsa elettorale, ha politicamente abbattuto prima la concorrenza repubblicana e, a seguire, quella democratica. Oggi come allora alza i toni, dispensa vere e proprie minacce, sguazza nelle polemiche che lui stesso alimenta. Ciò che non sta considerando, però, è che nell’altra metà del campo questa volta c’è un personaggio molto simile a lui. E, anzi, ancor più imprevedibile.

Del versante nordcoreano, del resto, si sa poco o nulla. L’unica cosa chiara è che Kim non ha i mezzi per vincere questo scontro. Per quanto nelle ultime settimane abbia provato a mostrare i muscoli, infatti, la sua macchina militare è in parte arrugginita e in parte non ancora pienamente sviluppata. Tuttavia, è senz’altro in grado di fare del male, soprattutto se dovesse mostrarsi noncurante dei più che probabili contraccolpi che genererebbe una sua eventuale iniziativa. Delirio di onnipotenza o banale incoscienza? Difficile da stabilire. Fatto sta che potrebbe davvero succedere qualcosa da un momento all’altro.

Ed è proprio questo “qualcosa” (l’abbattimento di un jet, ad esempio) che, anche in via del tutto accidentale, potrebbe a sua volta scatenare un conflitto che nessuno sembra volere veramente, ma che, allo stesso tempo, nessuno sembra più in grado di poter escludere.


(Usa, bombardieri B1-b scortati dai caccia F-15c in volo lungo il confine tra le coste nordcoreane e le acque internazionali)

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