È uno dei tumori più insidiosi: l'80 per cento delle pazienti con tumore ovarico se ne accorge quando la malattia ha raggiunto il terzo se non addirittura il...
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«Come prima iniziativa - dice Mirosa Magnotti - Acto vuole sensibilizzare le donne e i medici sull' importanza di effettuare il test genetico. Acto sostiene che tutti i casi dei tumori dell'ovaio dovrebbero essere sottoposti al test: la identificazione della mutazione consente di ricercare nelle famiglie delle pazienti i soggetti sani portatori di mutazioni che sono a rischio di sviluppare il cancro». Al giorno d'oggi questa è l'unica modalità di prevenzione per il carcinoma dell'ovaio, ma purtroppo in Regione Campania ancora pochi test vengono effettuati e carenti sono le strutture in grado di fornire una corretta consulenza genetica. «Acto - continua Magnotti - vuole creare un sodalizio tra pazienti, le loro famiglie e tutti gli attori del sistema sanitario regionale». I prossimi appuntamenti si terranno a luglio nell'azienda Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, a settembre al Ruggì d'Aragona di Salerno e al Rummo di Benevento. Al meeting del Pascale sono intervenuti il direttore generale, Attilio Bianchi e gli specialisti Sandro Pignata, Stefano Greggi, Nicola Normanno e Sabrina Cecere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino