Siria, l'ambasciatore turco Esenli: «Difendiamo la Ue dai terroristi, scioccati dalla posizione italiana»

Siria, l'ambasciatore turco Esenli: «Difendiamo la Ue dai terroristi, scioccati dalla posizione italiana»
«Stiamo difendendo le nostre frontiere, ma anche quelle della Nato e della Ue», e «vogliamo ricordare questi aspetti a tutti i nostri alleati». Il giorno...

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«Stiamo difendendo le nostre frontiere, ma anche quelle della Nato e della Ue», e «vogliamo ricordare questi aspetti a tutti i nostri alleati». Il giorno dopo aver ricevuto la convocazione da parte del governo italiano, l'ambasciatore turco Murat Salim Esenli spiega in una conferenza stampa a Roma le ragioni dell'intervento dell'esercito di Ankara in Siria. E lo fa con un discorso a tratti anche duro. «Siamo scioccati e delusi dalle dichiarazioni del governo italiano - prosegue - perché non è ciò che ci aspettiamo da un alleato». Esenli poi ricorda i rapporti stretti tra i due Paesi: «L'Italia per noi è un partner strategico - aggiunge - e proprio per questo abbiamo aspettative e teniamo consultazioni politiche regolari, a livello ministeriale e di segretari generali. Spero che il governo italiano, ad alti livelli, capisca da dove veniamo e perché stiamo facendo quest'operazione».


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LE SPIEGAZIONI
Ma non ci sono soltanto i rapporti con l'Italia nell'intervento di ieri dell'ambasciatore turco. Esenli allarga il raggio di azione delle sue riflessioni: «Abbiamo spiegato le ragioni dell'operazione, le abbiamo comunicate alle Nazioni Unite formalmente. Se dopo queste spiegazioni ci sono critiche e commenti» sulle azioni della Turchia, «le consideriamo un supporto alle organizzazioni terroristiche. I turchi - aggiunge - non sono contro i curdi. La Turchia è contro le organizzazioni terroristiche. E in questa operazione non stiamo prendendo di mira i curdi, prendiamo di mira i terroristi dell'Ypg Pyd», sigle che rispettivamente indicano le milizie curde dell'Unità di protezione popolare e il Partito dell'Unione Democratica curdo, nel nord della Siria.

L'INTEGRITÀ DEL PAESE
Secondo la Turchia, infatti, l'Ypg «è una minaccia all'integrità territoriale della Siria» e «come Turchia vogliamo che la Siria sia un territorio stabile», ha dichiarato l'ambasciatore, aggiungendo che anche le Forze Democratiche Siriane (Fds), l'alleanza di milizie nella guerra civile siriana formata principalmente da curdi, servono solo «a dare un look accettabile all'Ypg Pyd, una tattica usata già dal Pkk». Esenli ha poi voluto sottolineare che le azioni militari turche sono «chirurgiche», e che «le foto diffuse nei media» sugli attacchi «sono costruite per accusare la Turchia di violazioni dei diritti umani».

STOCCATA ALL'EUROPA
Le «cose - prosegue - sono più complesse di come vengono presentate. La situazione non è bianco e nero come la presentano i giornali». Purtroppo, ha sostenuto, «l'Ue  sta salendo sul carrozzone dell'anti-Turchia.  E questo è estremamente preoccupante» perché la generalizzazione è pericolosa. Speriamo che l'Ue si svegli su questo». «Questa operazione, Peace Spring, non è la prima del suo tipo, è la terza nella regione», ha spiegato il diplomatico, ricordando le precedenti Scudo dell'Eufrate nel 2016 e Ramoscello d'ulivo nel 2018, portate avanti, secondo Ankara, «per far tornare i curdi arabi e siriani nelle loro case» nel nord della Siria.

IL RIFERIMENTO AI CURDI

Curdi che, spiega Esenli, «sono contenti del nostro intervento» perché «ci appoggiano contro l'Ypg Pyd». E mostra una dichiarazione firmata dall'Associazione indipendente curda della Siria, nella quale il gruppo dichiara di «sostenere l'operazione Sorgente di Pace per liberarci dalle forze terroristiche che sono piombate sul nostro popolo».
G. Per.
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Il Mattino