Ucraina, addio all'edizione nazionale di Playboy: «Il numero sulla guerra non era concordato»

Ucraina, addio all'edizione nazionale di Playboy: «Il numero sulla guerra non era concordato»
La società americana Playboy Enterprises ha deciso di chiudere l’edizione pubblicata in Ucraina. Il motivo? Sembra...

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La società americana Playboy Enterprises ha deciso di chiudere l’edizione pubblicata in Ucraina.


Il motivo? Sembra che il numero di aprile non disponesse delle autorizzazioni necessarie.

Una testa di coniglio dalle lunghe orecchie e un papillon.
Per quanto semplice, il logo di Playboy è uno dei simboli più famosi al mondo per via della storia legata a esso.
Nato nel 1953 a Chicago, Playboy Magazine è una rivista statunitense, la prima dedicata alla fotografia erotica.
Il successo dell’edizione originale ha fatto sì che Playboy sbarcasse nel mondo: Spagna, Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Italia, Russia e soprattutto Ucraina hanno così avuto la propria edizione nazionale.
Ma ad oggi il futuro della testata con sede a Kiev sembra più che incerto.

Il quartiere generale di Playboy Enterprises, a Chicago in Illinois, ha deciso di chiudere la filiale ucraina.
Sul motivo dell’imminente chiusura non si hanno ancora informazioni certe seppur più di un indizio è trapelato dalle parole – rilasciate al sito Suspline.ua - di Oleksandr Shevchenko, co-proprietario dell’ufficio di Playboy Ucraina:
«Ad aprile ideammo un numero speciale ma non ci eravamo coordinati con l’ufficio centrale in California.
Questo potrebbe essere il motivo della chiusura, ma non ci sono state fornite spiegazioni ufficiali sulla decisione di annullare la licenza».
Shevchenko ha poi spiegato di aver ricevuto una lettera dall’ufficio americano centrale che riportava l’ufficialità di «mancato rinnovo per il 2023».
Il co-proprietario ucraino ha ammesso di «non aver ancora discusso con i suoi partner» il piano d'azione per quanto riguarda il futuro destino dei dipendenti dell'ufficio di Kiev, i loro pagamenti e compensi.
Prima di ciò, Shevchenko ha affermato che la pubblicazione «ha adempito a tutti gli obblighi finanziari nei confronti del proprietario al 100%», sottolineando che l’edizione russa è ancora in attività.

Il numero della discordia?

In copertina nessuna coniglietta ma la foto simbolo di Anastasia Tika, volontaria di vent’anni che stringe a sé i cani mutilati di Irpin’.
Oltre lei, sono presenti bambini, adulti, monumenti caduti e persino un gatto.
Al centro della pagina la parola «guerra» scritta in lingua ucraina (війни) e inglese (war).
All’interno foto e servizi che raccontano di madri, donne in veste militare e vittime della guerra.


Le vendite del numero di Playboy Ucraina sono state devolute in beneficenza per acquistare 20 ambulanze. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino