Ucraina, Biden chiede altri 33 miliardi di dollari al Congresso Usa: ma cosa ne pensano gli americani?

Ucraina, Biden chiede altri 33 miliardi di dollari al Congresso Usa: ma cosa ne pensano gli americani?
Joe Biden ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti altri 33 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina contro l’invasione della Russia. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Joe Biden ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti altri 33 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina contro l’invasione della Russia.

Fondi giustificati da ragioni umanitarie e militari, con il riferimento oramai esplicito alla fornitura di armi pesanti.

Ma al di là della politica e della geopolitica, e al di là della consueta rissa tra democratici e repubblicani (fan della guerra solo quando alla Casa Bianca ci sono loro), che cosa ne pensano gli americani di tutto quanto questo?

Della sofferenza del popolo ucraino, certo.
Ma anche del terrore che monta come un’onda attorno al termine “escalation”.

In una democrazia sana (di mente), è questa la domanda da porsi.

I cittadini, che siano di sinistra o che siano di destra, che siano progressisti o che siano conservatori, che cosa ne pensano di questa guerra, in particolare di tutti questi soldi, in generale di questo progressivo coinvolgimento?

La verità è sotto gli occhi di tutti.
E per conoscerla è sufficiente sfogliare qualsiasi giornale americano o guardare qualsiasi trasmissione televisiva a stelle e strisce.

Questa guerra non è una priorità.
O perlomeno non viene percepita come tale, non dalla gente.

Per quanto possa apparire a primo acchito assurdo, considerato che nelle dichiarazioni di molti leader quasi si spreca l’espressione “terza guerra mondiale”, le cose stanno proprio così: il conflitto è geograficamente lontano e le vere emergenze sono altre.

L’inflazione, ad esempio. Con tutto che costa troppo.

L’economia, ancora oggi. Ancora in forte affanno, e con tante saracinesche giù, già dopo due anni di pandemia.

L’immigrazione, inoltre. Con il dossier Messico sempre aperto e con nessuna soluzione escogitata fino a oggi da colei che dell’immigrazione era stata presentata come la potenziale paladina: la vicepresidente Kamala Harris, di cui molti chiedono persino le dimissioni.

E la sicurezza, infine. O meglio: l’insicurezza. Dilagante, evidentemente connessa ai sopra citati affanni economici, particolarmente esplosiva in città simbolo come New York che rischiano di precipitare a picco.

Debiti studenteschi, posti di lavoro, l’inestricabile matassa di assicurazioni e sanità.

Con il mondo letteralmente in bilico, può sembrare effettivamente incredibile: ma le preoccupazioni degli americani, è bene ribadirlo ed è bene comprenderlo, sono altre.

E con questo orizzonte cupo, e con gli indici di gradimento perennemente in pezzi, Biden chiede altri soldi.
Tanti. Troppi, senza che nessuno capisca troppo bene perché, se non per fomentare una guerra che qualcuno oltre a Putin sembra addirittura desiderare.

Occhio a non tirare troppo la corda, però.

Perché per quanto l’America sia ammaccata, in America la democrazia funziona ancora, e anzi funziona benissimo e…spesso.

E tra qualche mese si vota di nuovo.
E tra midterm e dintorni qualcuno potrebbe avere un brusco risveglio.

Sempre che il dissenso non scoppi prima.


Brutto a dirsi di questi tempi orribili, ma proprio come una bomba. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino