Ucraina, la sindaca di San Lazzaro scrive il curriculum per i rifugiati

Ucraina, la sindaca di San Lazzaro scrive il curriculum per i rifugiati
Avevano una casa e un lavoro. Ora si ritrovano nell'ex hotel che ospitava i malati di Covid a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, con i loro figli e qualche abito...

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Avevano una casa e un lavoro. Ora si ritrovano nell'ex hotel che ospitava i malati di Covid a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, con i loro figli e qualche abito infilato in una valigia. Le ha accolte la sindaca Isabella Conti, che adesso cerca di restituire loro una speranza per il futuro. Le aiuta a scrivere il curriculum che poi mette a disposizione delle imprese del territorio, per chi non parla italiano sta organizzando un corso di lingue. 

Qui la solidarietà femminile è una rete di salvataggio che azzera le distanze. Julia è laureata in medicina con specializzazione in neurologia, a dettare alla sindaca titoli di studio e competenze è la mamma al telefono dall'Ucraina, che ha dimestichezza con la lingua. E se non c'è una madre lontana ecco che arriva Natalia, fuggita da Leopoli con il nipotino di 9 anni e la nuora, che fa da interprete. L'albergo di San Lazzaro racchiude un mondo: ci sono dottoresse, badanti, cuoche, commesse e cameriere, hanno perso tutto ma non la determinazione per ricominciare e vogliono ritagliarsi un ruolo nella nuova vita in Italia. Bambini compresi. Per loro la priorità è la scuola e dodici sono stati accolti lunedì alla elementare Donini, a due passi dall'albergo. È stata una festa in un tripudio di giallo e azzurro, come la bandiera del loro Paese, con cori di benvenuto e abbracci. Alcuni sono fratelli e la scuola li ha assegnati alla stessa classe, per mantenere il nucleo familiare unito, accanto a loro altri genitori di origine ucraina li aiuteranno a superare la barriera della lingua. A ciascun bimbo sono stati consegnati penne, quaderni, matite colorate e zainetti, per l'avventura con i nuovi compagni.

«Erano molto emozionati, per loro è veramente un primo giorno di scuola - racconta la sindaca - E sono certa, diventerà una storia meravigliosa, una favola. Vederli ridere dopo tanti giorni in cui piangevano e basta mi ha fatto subito capire che i bambini hanno anche una capacità incredibile di superare le avversità e guardare con speranza al domani. La scuola è davvero un pilastro che abbiamo voluto attivare immediatamente e fra qualche giorno avremo anche l'inserimento nella scuola dell'infanzia per i più piccoli». Un lavoro per le mamme, la scuola per i figli. Questo è solo l'inizio, riflette Isabella Conti, «ci aspettiamo almeno un altro centinaio di arrivi da qui alla fine della settimana».

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Il Mattino