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Come Putin è cresciuto a Leningrado (San Pietroburgo) e come lui ha alle spalle una carriera nel Kgb e ha scalato le vette dello stato. Ma a differenza del presidente, lo ha fatto nell'ombra del palazzo, muovendo per anni i fili del potere in Russia senza far conoscere il proprio nome alle masse. Nikolay Platonovich Patrushev è il più fedele tra i falchi di Putin, l'uomo che il presidente ha voluto al suo fianco come direttore dei servizi segreti dell'Fsb all'indomani della sua elezione, nonchè l'agente incaricato di mediare con gli americani nella delicata situazione della guerra in Ucraina. L'unico russo che ad oggi - nonostante le sanzioni americane varate contro di lui - continua a mantenere contatti con Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza Nazionale di Joe Biden.
Nikolay Patrushev, chi è l'uomo nell'ombra di Putin
Nato nel 1951 nella stessa città in cui un anno dopo nascerà Putin - Leningrado, San Pietroburgo - Patrushev è figlio di un ufficiale della marina sovietica. Subito dopo la laurea in ingegneria navale nel 1974, a 24 anni entra nel Kgb, i servizi segreti dell'Unione Sovietica dove viene addestrato nell'accademia di Minsk. Tornato a Leningrado assume il ruolo di capo della sezione anti-contrabbando e anti-corruzione della città e lì conosce il giovane Putin, che in città cura le relazioni economiche con l'estero per il sindaco Anatolyj Sbciak.
Il braccio armato del presidente
Sin dai suoi primi incarichi nel Kgb, Patrushev si guadagna la fama di uomo inflessibile e austero. Il suo nome compare nel'inchiesta dei servizi segreti Britannici sull'avvelenamento con il polonio del dissidente Aleksandr Litvinenko (nemico di Putin). E ancora, l'ex agente avrebbe agito nell'ombra per consolidare il potere del presidente. Subito dopo l'ascesa di Putin al Cremlino una serie di attentati attribuiti ai terroristi ceceni provocano 307 morti in russia nelle città di Mosca, Buinaksk e Volgodons e vengono usati per giustificare la guerra in Cecenia, una guerra lampo vinta in poco tempo che consacra subito Putin al potere, rafforzando il consenso interno. Secondo molti quegli attentati furono in realtà provocati dai servizi segreti diretti da Patrushev.
L'ex agente sarà decisivo per il presidente anche nella "guerra agli oligarchi" sostenendo la rovina di Mikhail Khodorkovskij, il petroliere-oligarca accusato di evasione fiscale ed espulso dalla Russia. A dimostrare ancora di più i legami con il presidente e il suo potere all'interno dell'apparato statale basta osservare le carriere dei due figli Dmitrij e Andrey: il primo è ministro dell’Agricoltura dal 2018, l’altro è un alto dirigente di Gazprom.
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Il Mattino