Ucraina-Russia, cosa è emerso dai colloqui di Istanbul? Spiragli di pace, nodi Nato-Ue, status Crimea-Donbass e incontro Zelensky-Putin

Spiragli di pace all'orizzonte dopo oltre un mese di guerra? I colloqui tenuti dalle delegazioni russa e ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul sono stati costruttivi....

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Spiragli di pace all'orizzonte dopo oltre un mese di guerra? I colloqui tenuti dalle delegazioni russa e ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul sono stati costruttivi. Lo ha affermato il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky al termine del round di colloqui. «I colloqui con la parte ucraina sono appena terminati. I colloqui sono stati costruttivi», ha detto Medinsky ai giornalisti secondo quanto riporta l'agenzia Interfax. Da parte sua, il capo negoziatore ucraino, David Arakhamia, ha spiegato che il governo di Kiev chiede un «accordo internazionale» per garantire la sua sicurezza. «Insistiamo sul fatto che si tratti di un accordo internazionale che sarà firmato da tutti i garanti della sicurezza - ha detto Arakhamia - Vogliamo un meccanismo internazionale di garanzie di sicurezza in cui i paesi garanti agiscano in modo simile al Capitolo 5 della Nato e ancora più fermamente».

 

«Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso» tra Russia e Ucraina. Ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta la tv di Stato Trt, aggiungendo che è atteso in futuro un nuovo incontro tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia Dmytro Kuleba e Serghei Lavrov, senza specificare una data. Cavusoglu, durante una conferenza stampa al termine dei colloqui, ha parlato di «riconciliazione» tra le parti dopo l'incontro di oggi. «Continueremo il nostro impegno per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace permanente» ha affermato il ministro turco.

 

Incontro Zelensky-Putin

Al termine del primo round odierno di negoziazione, che proseguirà in serata, è emersa anche la possibilità di un faccia a faccia tra il presidente Zelensky e Putin. Secondo Kiev «è stata fatta abbastanza strada per un incontro», per Mosca «è possibile ma dopo che una bozza di trattato sarà raggiunta tra le parti».

 

 

 

De-escaltion

«Due passi concreti» per la de-escalation del conflitto in Ucraina. Li ha annunciati il capo della delegazione di Mosca ai colloqui di Istanbul, Vladimir Medinsky, precisando che uno è quello militare, ovvero la riduzione «drastica» delle attività militari attorno a Kiev e Cernihiv, secondo quanto detto dal vice ministro della Difesa russo. E l'altro è politico. Il ministero della Difesa russo, riferisce la Tass, ha deciso di diminuire l'attività militare in direzione di Kiev e Chernihiv. «A causa del fatto che i colloqui sulla preparazione di un accordo sulla neutralità dell'Ucraina e sul suo status non nucleare, nonché sulla fornitura all'Ucraina di garanzie di sicurezza, stanno passando alla sfera pratica, considerando i principi discussi durante l'incontro di oggi, al fine di rafforzare la fiducia reciproca e creare le condizioni necessarie per gli ulteriori colloqui e il raggiungimento dell'obiettivo finale - il coordinamento e la firma del suddetto accordo - il ministero della Difesa russo ha preso la decisione di diminuire l'attività militare in direzione di Kiev e Chernigov», ha detto.

 

 

Nato e Ue, Crimea e Donbass

L'Ucraina non entrerà nella Nato ma la sua candidatura per entrare nell'Unione europea non può essere bloccata. Lo ha fatto sapere la delegazione ucraina, come riporta il quotidiano turco Sabah. Le proposte scritte di Kiev per un accordo con Mosca implicano che la Russia non abbia obiezioni all'aspirazione dell'Ucraina di entrare nell'Unione europea: lo ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky al termine dei negoziati a Istanbul, come riporta la Tass. «Le proposte di Kiev implicano che da parte sua, la Federazione Russa non ha obiezioni al desiderio dell'Ucraina di entrare nell'Unione Europea», ha dichiarato Medinsky.

 

Per quanto riguardo lo status della Crimea e del Donbass l'Ucraina propone alla Russia trattative separate sullo status della Crimea e del porto di Sebastopoli che dovranno concludersi entro 15 anni. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, citato dall'agenzia Unian. Per quanto riguarda il Donbass, Kiev propone che il suo status venga discusso in un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Il porto di Sebastopoli, quartier generale della flotta russa del Mar Nero, era sotto il controllo di Mosca anche prima dell'annessione della Crimea, grazie ad un contratto d'affitto con Kiev.

 

 

 

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Il Mattino