Ucraina, Batacchi: «Missili nucleari e ipersonici, ecco le armi russe mai viste»

Ucraina, Batacchi: «Missili nucleari e ipersonici, ecco le armi russe mai viste»
Pietro Batacchi, direttore di Rid, Rivista Italiana Difesa: Putin minaccia il ricorso ad armi letali, di nuova generazione, in grado di colpire al cuore l'Occidente. Dice la...

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Pietro Batacchi, direttore di Rid, Rivista Italiana Difesa: Putin minaccia il ricorso ad armi letali, di nuova generazione, in grado di colpire al cuore l'Occidente. Dice la verità o sta bluffando?


«Credo faccia riferimento ad armi nucleari ma bisogna comprendere se si tratta di armi già testate e quindi immediatamente utilizzabili in uno scenario di guerra o armi che sono ancora in fase di verifica e quindi non ancora operative».

Cosa sappiamo, di certo, in merito?
«Fra i sistemi di utilizzo più probabile ci sono i missili Sarmat, un sistema balistico del quale Mosca ha annunciato, con grande enfasi, l'effettuazione di un test con esito positivo qualche settimana fa. È un'arma temibile, in grado di coprire una distanza anche di 18mila chilometri, che può essere equipaggiata con testate nucleari e in grado si compiere quelle che in gergo vengono definite manovre evasive, cioè spostamenti a velocità ipersoniche che consentono di bucare i sistemi di intercettazione nemici».

Dunque Putin può arrivare al cuore dell'Europa o colpire anche gli Usa?
«In teoria. Ma non sappiamo se quest'arma sia o meno già in servizio. Intanto ne viene annunciato l'uso come forma di pressione politica e psicologica».

Cosa c'è ancora nell'arsenale di Mosca?
«Di sicuro il missile ipersonico Kinzhal, che viene lanciato da un aereo, ed è in grado di ingannare i sistemi difensivi. La Russia ha affermato di aver già usato quest'arma in Ucraina. Simile al Kinzhal è un altro missile ipersonico, molto potente, ma non sappiamo ancora con precisione se sia in fase di sviluppo o sia immediatamente utilizzabile (un test è stato comunicato dalla Russia lo scorso 24 dicembre, ndr). Lanciato invece da un veicolo sottomarino e in grado di viaggiare sott'acqua è il Poseidon, missile capace di trasportare testate nucleari, molto potente anche se probabilmente lento: potrebbe addirittura generare uno tsunami ma, anche in questo caso, non sappiamo se il sistema sia già operativo o ancora nella fase di test».

Insomma, Putin minaccia una potenza di fuoco solo sulla carta?
«Non direi. L'arenale russo è molto ben fornito e tuttora ha nella propria disponibilità sistemi assai temibili: i missili Kh505, il missile balistico intercontinentale Topol, il sistema Rs 18. Molti di questi rappresentano lo sviluppo e l'ammodernamento tecnologico dell'arsenale sovietico».

Russia temibile per armamento nucleare ma meno efficace sugli armamenti convenzionali. È possibile?
«Il bilancio della Difesa di Mosca è di circa 80 miliardi di dollari. Di questi, una quota significativa, circa 30 miliardi, va allo sviluppo di armamenti nucleari. Questo vuol dire, tolte le altre spese, che una minore attenzione è stata dedicata allo sviluppo e all'ammodernamento degli armamenti convenzionali. E quanto è successo in Ucraina lo conferma».

Perché avviene questo?
«Va anche precisato che quanto di più moderno e tecnologicamente avanzato che la Russia ha prodotto sugli armamenti convenzionali viene venduto all'estero, esportato in India o in Cina. L'arsenale nucleare, come pure la supremazia energetica, rappresenta per Mosca una questione di status da far valere sotto l'aspetto politico, strategico ed economico, nei confronti degli Usa e dell'Europa».

Usa e Nato come rispondono sul piano degli armamenti?
«La dotazione delle Forze Armate è tecnologicamente molto avanzata. All'Ucraina sono stati forniti missili Stinger, un sistema che nel corso degli anni è stato continuamente aggiornato, modificato e di grande efficacia e affidabilità, e Javelin, un sistema di ultima generazione».

Alcuni Paesi europei, come la Germania, hanno deciso di inviare in Ucraina, armi e mezzi un po' datati: sono utili o servono soltanto per svuotare gli arsenali di ferri vecchi per poter poi dotarsi di sistemi più moderni?


«Le forniture all'Ucraina includono armi più moderne, come per esempio gli efficacissimi droni-kamikaze, e armi un po' più datate. Tuttavia si tratta sempre di dotazioni utili all'esercito di Kiev tenendo anche presente che per maneggiare armi di ultima generazione è prima di tutto necessario fornire l'addestramento adeguato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino