Covid, dalle mascherine ai termoscanner: ecco come si rientrerà negli uffici pubblici

Covid, dalle mascherine ai termoscanner: ecco come si rientrerà negli uffici pubblici
Termoscanner agli ingressi degli uffici pubblici. Sarà rilevata la «temperatura corporea del personale interno e dell'utenza esterna» all'ingresso dei...

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Termoscanner agli ingressi degli uffici pubblici. Sarà rilevata la «temperatura corporea del personale interno e dell'utenza esterna» all'ingresso dei luoghi di lavoro pubblici. Il tutto «tramite idonea strumentazione che garantisca l'adeguato distanziamento interpersonale», come i termoscanner. A prevederlo è la bozza di protocollo per la sicurezza dei dipendenti pubblici. Testo su cui il ministeri della Pubblica amministrazione e i sindacati hanno raggiunto l'intesa. Si legge che «le amministrazioni, ove utilizzino strumentazione che richieda l'impiego di operatori per la rilevazione della temperatura, possono anche ricorrere, nei limiti delle risorse a legislazione vigente, a convenzioni stipulate con associazioni di volontariato». Stop agli accessi sopra i 37,5 gradi. Le amministrazioni pubbliche si impegnano a garantire ai loro dipendenti «appropriati dispositivi di protezione individuale», come le mascherine chirurgiche, qualora non sia possibile assicurare un adeguato distanziamento e ci si ritrovi a svolgere attività in presenza o in spazi condivisi. Dove possibile si dovrebbe anche essere garantito «l'utilizzo di barriere separatorie». E per chi ha contatti col pubblico «potrà essere previsto l'impiego di visiere».



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Le reazioni dei sindacati
Della delegazione della Uil, guidata dal segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, hanno fatto parte i leader della Uil Fpl e della Uilpa, Michelangelo Librandi e Nicola Turco. «Il Protocollo sottoscritto - ha dichiarato Bombardieri - mette in sicurezza i lavoratori, in vista del loro graduale rientro sui posti di lavoro. Nel testo vengono definite misure di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori pubblici, a partire dalla misurazione della temperatura corporea fino alla dotazione di dispositivi di protezione individuale e collettivi, garantendo anche l'adeguata formazione al loro utilizzo». «In riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, poi - ha sottolineato Bombardieri - l'accordo favorisce misure di flessibilità oraria, con specifico riguardo a situazione di particolare necessità o bisogno del personale. Le parti hanno sancito l'impegno a proseguire il confronto sul tema del lavoro agile che - ha concluso il segretario generale della Uil - deve diventare, al di là dell'emergenza, un fattore strutturato e regolamentato».


Per la Cgil si tratta« di una regolamentazione necessaria che garantisce, in tutti i luoghi di lavoro, i necessari spazi negoziali sia per la gestione del personale in servizio, sia per l'organizzazione del lavoro agile». Inoltre, aggiunge la Cgil «l'intesa prevede l'avvio di un confronto complessivo sul lavoro agile, modalità che necessita di una regolamentazione e che per noi rappresenterà una delle priorità della nuova stagione contrattuale». «Nelle prossime settimane, il nostro impegno, sarà volto - conclude la Cgil - a conciliare la ripresa delle attività, sia in servizio che da remoto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza».


 


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Il Mattino