Usa, assalto al Congresso: l'esercito digitale delle bugie alla corte di Trump

Usa, assalto al Congresso: l'esercito digitale delle bugie alla corte di Trump
Si fanno chiamare «soldati digitali», ma l'esercito si è poi palesato in carne ed ossa la scorsa settimana per cingere d'assedio Capitol Hill. Quella...

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Si fanno chiamare «soldati digitali», ma l'esercito si è poi palesato in carne ed ossa la scorsa settimana per cingere d'assedio Capitol Hill. Quella selva composta di personaggi con i capricapo da vichingo sono i seguaci che Donald Trump ha messo in piedi negli ultimi cinque anni grazie ai social network, ma soprattutto grazie a una galassia di siti web che prima hanno arato il terreno per portare il tycoon alla Casa Bianca e poi lo hanno supportato su ogni idea, progetto, considerazione. Dalla sottovalutazione o dalla negazione del Covid - che per contrappasso ha colpito anche The Donald - alle cure alternative per il coronavirus. 

Prima della sua elezione, il principale sponsor di Trump è stato il sito Breitbart che annovera tra i suoi fondatori il guru Steve Bannon. Quest'ultimo - a partire dalla discesa in campo di Trump - ha dichiarato la sua intenzione di porsi come «architrave, a livello mondiale, dei movimenti populisti di tutto il mondo». Di conseguenza, ha sostenuto molti movimenti politici conservatori, populisti e nazionalisti, inclusa una rete di partiti di destra ed estrema destra in Europa, nota come «The Movement», tra cui spiccano Lega e Fratelli di Italia. Le teorie rilanciate da Breitbart? Dalla negazione del riscaldamento globale a notizie false - spacciate per vere - come quella di Barack Obama nato in Kenya o che l'ex presidente Usa sostenesse i terroristi islamici, infine che Obama avesse intercettato Trump durante la campagna elettorale del 2016. Tutte tesi, senza prove, pur entrate nel dibattito della sfida alle presidenziali tra Trump e Clinton. Da ultimo, lo scorso luglio, Breitbart ha diffuso un video ampiamente visto con un gruppo chiamato America's Frontline Doctors, che ha fatto affermazioni dubbie sulla pandemia e ha pubblicizzato l'idrossiclorochina come cura. Video immediatamente rilanciato dal presidente Donald Trump con i suoi 84 milioni di follower su Twitter. Il meccanismo, ieri come oggi, è che la rete propone teorie complottistiche e Trump le rilancia oppure che Donald lanci accuse e la galassia online è pronta a seguirlo fino in fondo. Bannon, del resto, ha anticipato Trump nella cacciata da Twitter. Solo pochi mesi fa Bannon scrisse «Metterei le loro teste - riferendosi al direttore dell'Fbi e all'epidemiologo che ha gestito la crisi Covid, Fauci - su pali ai due angoli della Casa Bianca come avvertimento ai burocrati federali. Se non sei d'accordo, sei finito». Twitter lo espulse. 

Con il passare degli anni queste teorie si sono ingigantite e creato nuove reti sociali. L'ultima è «QAnon» che sta alla base delle insurrezioni al Campidoglio. QAnon è una teoria secondo la quale esisterebbe una trama segreta organizzata da un presunto Deep State (identificabile in alcuni poteri occulti) che agirebbe contro Trump e i suoi sostenitori, i quali avrebbero all'opposto assunto il potere con l'obiettivo di scardinare il nuovo ordine mondiale. Un ordine mondiale - sostengono - considerato colluso con reti di pedofilia a livello globale, pratiche ebraiche oscure, cabale occulte. Le tesi rilanciate dai complottisti sono le più assurde. Ad esempio John Fitzgerald Kennedy Junior non è morto in un incidente aereo nel 1999, ma sarebbe ancora vivo da qualche parte, pronto a tornare al momento giusto per supportare Trump. L'élite di Hollywood e del Partito Democratico Usa rapisce bambini e succhia il loro sangue per ottenere l'adrenocromo, un ormone che li manterrebbe giovani. Il dittatore Kim Jong Un è un fantoccio della Cia, che l'ha posto a capo della Corea del Nord. La cantante Beyoncé in realtà si chiama Ann Marie Lastrassi ed è italiana, non afroamericana e anche lei fa parte della «cabala». Ma è con la pandemia che QAnon ha avuto il suo massimo picco di seguaci promuovendo, ad esempio, rimedi antiscientifici contro il coronavirus tra cui l'iniezione di soluzioni a base di candeggina. Tesi che non sono rimaste in qualche pagina nascosta nel deep web, ma rilanciate persino da Trump lo scorso aprile quando in un briefing alla Casa Bianca con i giornalisti propose questa soluzione. «Vedo il disinfettante - disse Trump - che uccide il virus in un minuto, si potrebbero sperimentare iniezioni di disinfettanti nei malati, sarebbe interessante verificarlo». Non sorprende, quindi, che con un presidente così restio a riconoscere la pericolosità del Covid, se i seguaci di queste teorie, non solo negli Usa, avevano persino cominciato ad inseguire le ambulanze o a entrare di soppiatto negli ospedali pronti a dimostrare che in realtà all'interno non ci sono malati perché «il coronavirus non esiste».

«Soldati digitali» che, inevitabilmente, non hanno avuto difficoltà a credere al proprio presidente quando questi ha accusato Biden di aver «rubato le elezioni» o, ancor prima, che il governo italiano avesse tramato contro di lui per non farlo eleggere. Complotti, post-verità, che scritte e dette mille volte, rilanciandole su siti e social, possono passare per veri. Come il fantasmagorico asse Renzi-Obama-Clinton. Un fenomeno non così sconosciuto anche in Italia e in Europa dove nuovi «soldati digitali» già si addestrano. 

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Il Mattino