NEW YORK - Per parafrasare un leggendario Robert De Niro alias Al Capone degli Intoccabili, «sei solo…tofu e capelli tinti». ...
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Questo il registro scelto dal senatore repubblicano Ted Cruz per agitare il suo Texas in vista delle elezioni di metà mandato in calendario per il prossimo 6 novembre. Texas che, stando alla sua versione dei fatti, i democratici vorrebbero snaturare, fino a trasformarlo in una sorta di California bis.
«I liberal di tutto il Paese stanno facendo confluire milioni e milioni di dollari nel nostro Stato nel tentativo disperato di rovesciarlo dal rosso al blu», i due colori rispettivamente rappresentativi della destra e della sinistra a stelle e strisce.
«Ci vorrebbero, insomma, sottomessi al tofu, al silicone e ai capelli tinti». Per poi chiosare con un secco «non succederà mai!».
Nel profondo Sud, nella cosiddetta “pancia dell’America”, di certe evoluzioni della dieta e dell’estetica proprio non ne vogliono sapere, dunque. Non secondo Cruz che, dopo una candidatura alle primarie presidenziali e più di due anni di dialettica composta, si riscopre un po’ Trump. Anche se soltanto per un comizio, infatti, ne sposa contenuti, toni e maniere. Complice altresì un vantaggio piuttosto risicato evidenziato dalle prime proiezioni di voto.
Numeri effettivamente inquietanti per la storica roccaforte repubblicana.
Dati che innervosiscono, ma che, soprattutto, orientano verso quello stesso stile che nell’autunno del 2016 ha consentito al tycoon di sbaragliare Hillary Clinton.
È un tempo complesso in cui i toni pacati non pagano. E allora finisce che ad alzare la voce ci si metta anche un Ted Cruz della situazione. Nella speranza di spuntarla, nonostante un margine davvero minimo, facendo leva su orgoglio e tradizioni al grido di «vegani mai».
(Donald Trump e Ted Cruz al tempo dei confronti televisivi tra candidati repubblicani. Il tycoon vinse prima le primare, poi la corsa alla Casa Bianca) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino