Due gemelli identici di 38 anni, un'identità scambiata e una confessione a 11 anni di distanza da una sentenza: Karl Smith, di Chicago, nell'Illinois, ha confessato...
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Era il 2003 e durante un party, secondo la nuova versione dei fatti, Karl (che ha preso il cognome della madre) sarebbe andato a comprare marijuana da una banda rivale. Tra le due bande nacque una discussione e Karl aprì il fuoco contro tre ragazzi, uccidendone uno. Per l'omicidio venne arrestato Kevin che nel 2005 venne condannato a 54 anni di carcere. Pochi anni più tardi Karl finì nei guai, questa volta senza avere il paracadute dello scambio di identità: nel 2008 entrò in una casa per una rapina a mano armata e sparò a un bimbo di 6 anni. Per questo omicidio venne condannato a 99 anni di carcere. Da allora iniziarono i rimorsi: nel 2013 scrisse una lettera al fratello dicendo di non poter regger più il peso di quell'omicidio del 2003 che non aveva avuto il coraggio di non confessare mai a nessuno. «Devo farlo. Devo tirare la verità fuori dal petto prima che mi uccida».
Dopo anni di silenzi, giovedì è arrivata la confessione che, tuttavia, non convince i pubblici ministeri che si occupano del caso. Karl, infatti, si sarebbe fatto avanti dopo essersi visto respingere il ricorso in Corte d'appello, che ha confermato la sua condanna. «Non ha niente da perdere» ha detto il procuratore Carol Rogala. Adesso si dovrà attendere la decisione di Vincent Gaughan, il giudice che ha in mano il caso: sarà lui a dover decidere se credere a Karl e dare una seconda possibilità a Kevin.
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Il Mattino