Il regime di Damasco sarebbe pronto a sferrare un nuovo attacco chimico contro la popolazione siriana. Una nuova possibile strage che non risparmierebbe civili innocenti, compresi...
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A confortarlo le telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron (il primo contatto tra i due leader dopo il G7 di Taormina) dalla quale è scaturito l'impegno a una «risposta comunè contro Assad in caso di attacco con gas sarin o altre sostanze tossiche. L'insolito comunicato voluto da Trump e diffuso a sorpresa in tarda serata - scrivono i bene informati - avrebbe spiazzato gli stessi vertici militari americani, anche perché nelle stesse ore era in corso nella base siriana di Latakia un incontro tra Assad e l'inviato militare russo, il generale Valery Gerasimov. Non a caso il Pentagono ha impiegato ore prima di confermare che nella base aerea di Shayrat sono stati effettivamente avvistati grazie ai droni di sorveglianza e alle immagini dei satelliti movimenti più che sospetti. Movimenti molto simili a quelli che precedettero il letale attacco dello scorso 4 aprile, partito dalla stessa base e responsabile di almeno 80 morti tra i civili. Seguì la dura rappresaglia di Washington, che ordinò il primo raid aereo americano contro le forze di Damasco dall'inizio della guerra civile in Siria.
In particolare a preoccupare il Pentagono è una serie di attività che da un paio di giorni verrebbero svolte attorno ad un hangar da sempre tenuto sotto osservazione, perché considerato un laboratorio-deposito di sostanze chimiche.
Il Mattino