Vacanze 2020, l'Italia riapre il 3 giugno: «Niente quarantena per i turisti Ue, il nostro appeal è intatto»

Vacanze 2020, l'Italia riapre il 3 giugno: «Niente quarantena per i turisti Ue, il nostro appeal è intatto»
«Sarà un'estate soprattutto italiana, all'insegna di un turismo più sostenibile, di prossimità. Sarà un'estate diversa, non per...

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«Sarà un'estate soprattutto italiana, all'insegna di un turismo più sostenibile, di prossimità. Sarà un'estate diversa, non per questo peggiore. Ai turisti stranieri dico: venite in Italia in sicurezza, siamo pronti ad accogliervi». Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali con delega al Turismo, delinea i piani del Governo in vista dei prossimi mesi.

 
Impossibile tenere i ritmi degli scorsi anni nel comparto turistico?
«Improbabile. Lo scorso anno, per la prima volta, abbiamo avuto un superamento dei flussi stranieri rispetto a quelli domestici. Tuttavia abbiamo già operato una prima distinzione per consentire a chi arriva dall'estero di poter comunque venire in Italia a fare le vacanze».

Quale distinzione?
«Dal 3 giugno i cittadini provenienti dall'Ue potranno arrivare in Italia senza sottoporsi alla quarantena. Per quanto riguarda i Paesi fuori dall'Ue c'è invece da attendere perché si tratta di decisioni che non possono riguardare soltanto noi, ma tutta l'Unione Europea. È un tema che ovviamente mette in gioco tutta una serie di connessioni, a cominciare dal trasporto aereo e a quali regole ci saranno. Ma noi siamo pronti».

I tour operator lamentano che ad oggi di prenotazioni ne arrivino poche. L'estate è ormai alle porte, quali regole ci saranno?
«Non potremo avere i numeri degli altri anni, basti pensare a quei turisti provenienti dai Paesi nordici che dai primi giorni di maggio già arrivavano in Italia. Ma posso assicurare che la voglia di Italia non manca. In questi giorni sto ricevendo numerose richieste da tour operator della Germania, dell'Inghilterra, che attendono di capire con quali regole e come potranno organizzare le vacanze perché sono pressati dai loro cittadini».

Come possiamo offrire indicazioni chiare se al nostro interno si agisce in ordine sparso? Sardegna e Sicilia, ad esempio, annunciano che chiederanno tamponi o test ai turisti. Non si rischia di creare quella sensazione che, anziché una vacanza, si stia andando a fare un esame medico?
«Come Paese Italia stiamo organizzando una campagna molto importante, anche rispetto al riposizionamento strategico sul tema dell'affidabilità delle nostre strutture. Il nostro è il Paese che dall'inizio ha messo al primo posto la salute dei cittadini e quindi ci presentiamo come un luogo sicuro e anche come capofila di alcune pratiche. Il tema che lei pone su Sardegna e Sicilia è di rilievo, ma riguarda l'autonomia delle singole Regioni e, come sa, il settore del Turismo è materia concorrente tra Stato ed enti locali. Tuttavia ci è molto chiaro che sarebbe fondamentale tenere un'uniformità nelle decisioni come sistema Paese, soprattutto per offrire una comunicazione efficace, immediata e univoca».

Non si rischia che mentre noi litighiamo tra i nostri regionalismi, altri Stati possano approfittarne per farci concorrenza? Pensiamo alla Grecia che sconta numeri inferiori sui contagi e sui morti?
«La concorrenza c'è comunque. Ma prevediamo che questa estate ci sarà un turismo di prossimità dove si privilegerà l'auto all'aereo. Detto senza giri di parole: è più semplice che i francesi o i tedeschi che rappresentano una grande fetta dei nostri turisti arrivino in Italia invece che salire su un aereo per raggiungere un'isola greca»

Il trasporto aereo rappresenta l'enorme rebus delle prossime vacanze. Quali regole ci saranno? Anche qui si agisce in ordine sparso tra Paesi che prevedono il posto centrale vuoto e altri no.
«Il ministero dei Trasporti sta lavorando per avere un'uniformità europea, non si potrà agire in ordine sparso. Il trasporto aereo è stato uno degli aspetti fondamentali per la diffusione del turismo di massa, ma ora bisognerà coniugare la sostenibilità economica delle compagnie con quella della salute dei passeggeri. Per noi potrebbe essere persino un vantaggio».

In che senso?
«Il turismo low-cost è fondamentale, ma abbiamo bellezze talmente uniche che possiamo puntare anche ad elevare l'offerta turistica, promuovendo un'idea di turismo sempre più sostenibile. Abbiamo visto in questi anni città come Roma o Venezia dove l'impatto dei visitatori se da un lato è un aspetto positivo, dall'altro genera certamente problemi di sostenibilità».

Per aiutare le imprese il suo Governo ha messo in campo il bonus-vacanze. Come funzionerà?

«Sarà valido dal primo luglio fino alla fine dell'anno. Le famiglie potranno andare in hotel, b&b, case vacanze che aderiranno, solo in Italia. Fino a 500 euro disponibili per famiglie con un Isee inferiore ai 40mila euro, saranno le stesse strutture a detrarre lo sconto al momento del pagamento. Solo per questo fondo ci sono 2,4 miliardi, ma il Governo ha messo in piedi misure per oltre 4 miliardi proprio per sostenere il calo previsto dei turisti stranieri. A brevissimo partiremo con una campagna di informazione sia per i cittadini che per le strutture alberghiere e stiamo cercando di semplificare al massimo le procedure di accreditamento». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino