Vaccini, AstraZeneca: tre morti e lotto sospeso: «Ma nessun nesso è stato provato»

Vaccini, AstraZeneca: tre morti e lotto sospeso: «Ma nessun nesso è stato provato»
Cinque categorie prioritarie, drive through della Difesa convertiti da aree per i tamponi a strutture destinate alla somministrazione del vaccino: il piano nazionale per...

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Cinque categorie prioritarie, drive through della Difesa convertiti da aree per i tamponi a strutture destinate alla somministrazione del vaccino: il piano nazionale per l’immunizzazione di massa prende forma. Ieri è stato presentato alla Conferenza delle Regioni e, tra oggi e domani, verrà illustrato ufficialmente dal commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, e dal capo della Protezione civile Francesco Curcio. Ma mentre si cerca di correre il più veloce possibile per contrastare l’epidemia in crescita, un nuovo intoppo si è messo sulla strada della campagna vaccinale: la questione che riguarda AstraZeneca. A distanza di pochi giorni, tre persone sono morte in Italia, dopo aver ricevuto il vaccino anglo-svedese: Stefano Paternò, Davide Villa e Giuseppe Maniscalco, tutti abitanti in Sicilia.

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La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e il Nas dei carabinieri ha sequestrato in tutta Italia il lotto di fiale “incriminato”, con il codice ABV2856. I carabinieri del Nas di Napoli si sono recati nei padiglioni della Mostra d’Oltremare, dove è stato allestito il centro per la vaccinazione contro il virus Sars-Cov-2 per sequestrare una partita di vaccini facente parte del lotto ABV2856 bloccato da Aifa, l’agenzia del farmaco italiana. Una decisione - spiegano - arrivata a seguito della segnalazione di alcuni «eventi avversi gravi», registrati non soltanto nel nostro Paese, ma che è stata presa in via cautelare: in altre parole non ci sono prove che il vaccino abbia causato le conseguenze segnalate, in particolare problemi circolatori riconducibili a trombosi, perché al momento - dichiara l’Agenzia del farmaco - si tratta di segnalazioni legate a «concomitanza temporale». Ed è lo stesso comunicato dei militari del Nas a parlare chiaro: «L’attività di sequestro, per la quale allo stato non vi è alcuna correlazione diretta con i casi decesso segnalati, viene svolta in via cautelativa per procedere alle opportune analisi cliniche per confutare la pericolosità del farmaco». 

Nel frattempo, però, anche le autorità sanitarie della Danimarca, della Norvegia e dell’Islanda dell’Estonia, della Lituania, del Lussemburgo e della Lettonia hanno sospeso per precauzione l’uso di AstraZeneca. L’Italia dopo aver bloccato il lotto “incriminato” e aver mandato i Nas a sequestrarlo in tutte le regioni italiane dove era stato consegnato, ha istituito in alcuni centri vaccinali, dei numeri di telefono in modo da conoscere eventuali reazioni avverse. Nel frattempo, tra chi è in lista per ricevere il vaccino anglo-svedese si sta scatenando il panico: i professori in una chat chiedono che venga fermata la somministrazione, e altrettanto fa il sindacato di polizia Consap che chiede di sospendere la somministrazione mentre si accerta la causa dei decessi. A marzo, intanto, la multinazionale si è impegnata a dare all’Italia 4 milioni di dosi (700 mila già arrivate), mentre ne resterebbero quasi un milione ancora nei frigoriferi da utilizzare. E tra vaccini che non arrivano e vaccini che vengono bloccati, si tenta comunque di mandare avanti il piano per l’immunizzazione di massa. Nelle 14 pagine della bozza consegnata ieri a governatori e sindaci, quello che emerge è soprattutto la volontà di tentare di mettere ordine nell’anarchia delle Regioni, di fissare delle regole che valgano per tutti. Il documento individua come categorie prioritarie della prima fase della campagna, gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, gli anziani over 80, le persone dai 60 ai 79 anni, la popolazione con almeno una “comorbidità” (due o più patologie) cronica. Vengono inoltre indicate le successive categorie di popolazione da vaccinare, dopo l’aumento delle dosi di vaccini disponibili: insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità. In linea con quanto è stato fatto finora. È stata, poi, inserita nella bozza anche una clausola “anti furbetti”: è stata eliminata come categoria prioritaria quella dei lavoratori essenziali. 

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Dopo le persone più a rischio perché disabili e affette da patologie croniche, si procederà per fasce d’età. Il piano spiega che «le raccomandazioni su gruppi target a cui offrire la vaccinazione saranno soggette a modifiche e verranno aggiornate in base all’evoluzione delle conoscenze e alle informazioni disponibili». Le regioni, messe spesso sotto accusa nelle ultime settimane, non sembrano aver mosso particolari obiezioni, anche se prima del vertice il presidente della Liguria Giovanni Toti ha usato parole dure. «Se vogliamo battere il Covid a cannonate forse l’Esercito è utile - ha detto -, ma se dobbiamo somministrare i vaccini abbiamo bisogno di persone che sappiano miscelarli e iniettarli», invocando una legge quadro per autorizzare molti più soggetti degli attuali a vaccinare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino