Vaccino AstraZeneca, dubbi per anziani ed efficacia al 60%. L'Italia cambia il suo piano

Vaccino AstraZeneca, dubbi per anziani ed efficacia al 60%. L'Italia cambia il suo piano
C'è il sì AstraZeneca, ma dovrà cambiare il piano vaccinale. Se è vero che l'efficacia del nuovo prodotto è del 60 per cento, dovremo...

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C'è il sì AstraZeneca, ma dovrà cambiare il piano vaccinale. Se è vero che l'efficacia del nuovo prodotto è del 60 per cento, dovremo riservare Pfizer e Moderna alle categorie più a rischio, come gli anziani e le persone fragili. La decisione sarà presa oggi da Aifa e Ministero della Salute, verrà chiesto anche un parere al Consiglio superiore di sanità: ma è possibile che AstraZeneca, che comunque ha buone performance e pochi effetti collaterali, sia riservato agli under 65, partendo dalla categorie più in prima linea, come gli insegnanti e le forze dell'ordine.

Il professor Gianni Rezza, Dirigente del Ministero della Salute: «Sul limite di età del vaccino Astrazeneca vediamo l'Aifa cosa deciderà. Il limite dovrebbe essere di 65 anni. Destinerebbe questi vaccini a una popolazione a rischio relativamente più basso di malattia grave». Le autorità sanitarie della Germania hanno raccomandato di non usare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca per le persone di età superiore a 65 anni. In Francia si è sbilanciato Macron: «I primi riscontri sul vaccino AstraZeneca non sono incoraggianti per chi ha più di 60-65 anni». AstraZeneca ha risposto: si sbaglia. Ema, l'agenzia europea per il farmaco, ieri ha messo in pratica ciò che aveva anticipato Marco Cavaleri (responsabile vaccini) in una intervista al Messaggero: il via libera è per tutti, ma sottolineando la carenza di dati per gli anziani.

Scrive Ema: «Non ci sono abbastanza risultati nei partecipanti più anziani (oltre i 55 anni) per fornire una cifra che preveda quanto bene funzionerà il vaccino in questo gruppo. Tuttavia, è prevista protezione, dato che una risposta immunitaria è stata osservata in questa fascia di età e in base all'esperienza con altri vaccini». Ultimo tassello del puzzle per comprendere quanto diventi ora complicata la campagna vaccinale: «Il vaccino ha dimostrato un'efficacia di circa il 60% negli studi clinici». Questa mattina ci sarà un vertice ad Aifa, l'agenzia italiana del farmaco. «Faremo una serie di valutazioni» si limita ad anticipare il presidente, il professor Giorgio Palù.

Due nodi: l'età e la sovrapponibilità. Francia e Germania limiteranno l'uso agli under 65, l'Italia farà lo stesso o imiterà la strategia del Regno Unito (che non dipende da Ema) che sta somministrando questo vaccino a tutti? Aifa dovrà anche dire se AstraZeneca è «sovrapponibile» ai vaccini di Moderna e Pfizer che erano stati giudicati tali tra loro. In sintesi: Moderna e Pfizer, dai trial, risultano avere una efficacia simile, attorno al 90%, senza distinzioni di età e vengono somministrati anche agli ultra 80enni.

Per AstraZeneca si parte dal 60 (ma la percentuale di tutela da una malattia in forma grave è alta, attorno al 90). La domanda scivolosa: a chi andrà il vaccino di AstraZeneca, la cui efficacia è meno significativa? Può essere che si vada verso una diffusione di AstraZeneca mirata a under 65 e persone non fragili, mentre per le categorie più a rischio si continuerà a utilizzare Moderna e Pfizer. Questo va a rivoluzionare il piano vaccinale. Il professor Rezza autore del piano: «Si tratta comunque di uno strumento flessibile, possiamo adattarlo, abbiamo una lista pronta delle diverse categorie. Inoltre, il vaccino di AstraZeneca è più maneggevole, sarà più semplice distribuirlo».

Sviluppato dall'Università di Oxford, in collaborazione con Irbm di Pomezia («l'approvazione è un risultato significativo per il contrasto a una pandemia che sta devastando la vita di milioni di persone» commenta il suo presidente, Piero Di Lorenzo), il vaccino di AstraZeneca non richiede la catena del freddo come Pfizer e può essere conservato in un normale frigorifero. Si pensa di distribuirlo anche a medici di base e farmacie. Possibile che si decida di anticipare la vaccinazione di categorie come gli insegnanti e il personale delle scuole (non gli studenti visto che è autorizzato solo per gli over 80). L'accelerazione di AstraZeneca sarà parziale: la compagnia ha diminuito le forniture promesse (da 8 milioni a 3,2 nel primo trimestre). Ieri altra tegola: anche Moderna ha tagliato del 20 per cento (300mila dosi in meno).

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Il Mattino