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Il vaccino di AstraZeneca è già stato autorizzato per uso emergenziale nel Regno Unito, in India, in Messico, in El Salvador, nella Repubblica domenicana, in Brasile, in Argentina, in Thailandia, in Nepal, in Bangladesh, in Sud Africa, in Marocco, alle Maldive, in Bhutan.
Non nell'Unione europea, con l'eccezione dell'Ungheria. Il Regno Unito, in particolare, ha dato il via libera il 30 dicembre. La Ue aspetta che Ema si pronunci il 29 gennaio, dunque con un ritardo rispetto agli inglesi di un mese. Lo stesso sfasamento dei tempi c'è stato per Pizer-BioNTech: l'agenzia regolatoria del Regno Unito, la Mhra, ha approvato il vaccino il 2 dicembre; quella degli Stati Uniti, la Fda, il 14.
TEMPI
L'Ema, l'agenzia europea, si è invece pronunciata il 21 dicembre e solo dopo che dalla Germania ci sono state delle spinte a fare presto, visto che la decisione inizialmente era prevista per una settimana più tardi. Arrivare sempre dopo degli altri, significa partire dopo, con il rischio che nel frattempo il virus corra e causi dei morti, ma anche che la ripartenza della società avvenga in ritardo, dunque con danni significativi per l'economia. Sull'altro piatto della bilancia, va detto, un processo decisionale più ponderato dovrebbe evitare passi falsi e soprattutto consentire di verificare eventuali effetti collaterali del vaccino in questione nei Paesi che già lo stanno somministrando.
Ma c'è un'altra ragione che rende più macchinosa la procedura dell'Ema (European Medicines Agency), un'agenzia che ha sede ad Amsterdam, in Olanda.
FORMULA
Per Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson c'è il ricorso alla formula della rolling review, una sorta di esame in corsa, mano a mano che la sperimentazione procede e vengono forniti i dati della sperimentazione. Questo consente poi di esprimere un parere in tempi più veloci del normale viene completata la consegna dei documenti. Ma il Regno Unito, gli Stati Uniti e Israele hanno dimostrato che in una situazione di emergenza - che significa decine di migliaia di morti ma anche crollo dell'economia - è possibile procedere con tempi ancora più rapidi. L'obiettivo dell'Europa è anche quello di mostrare alla popolazione che non si bruciano le tappe per non alimentare la propaganda no-vax. Probabilmente è stato solo in parte raggiunto: magari dialoghi con gli indecisi, ma non con chi, per partito preso, sarà sempre contrario alla scienza.
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Il Mattino