Covid, Tipo (Santobono): «Bimbi da immunizzare o rischiano infiammazioni gravi a vari organi»

Covid, Tipo (Santobono): «Bimbi da immunizzare o rischiano infiammazioni gravi a vari organi»
«Ho visto e curato dall’inizio della pandemia almeno una sessantina di casi di MisC, una sindrome infiammatoria multiorgano molto pericolosa – avverte Vincenzo...

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«Ho visto e curato dall’inizio della pandemia almeno una sessantina di casi di MisC, una sindrome infiammatoria multiorgano molto pericolosa – avverte Vincenzo Tipo, primario dell’Unità complessa di Medicina di urgenza e pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli – una patologia che insorge nei ragazzi a distanza di un paio di mesi dalla guarigione di infezioni da Sars-Cov-2 anche asintomatiche. Ragazzi che seguiamo per almeno due anni a causa dell’alta incidenza di miocarditi recidivanti, probabilmente su base autoimmune, scatenate dopo la guarigione dall’infezione». 

Professor Tipo, quanto è importante vaccinare i bambini? 
«È fondamentale per proteggerli dall’infezione e per stroncare la diffusione del Coronavirus nella popolazione infantile, diventata uno dei principali serbatoi del virus e della trasmissione e diffusione del contagio a individui fragili nelle famiglie». 

La vaccinazione è sicura? 
«La Società scientifica italiana si era già espressa nei mesi scorsi, anche in maniera diretta e attraverso un panel di esperti italiani, con una dichiarazione importante per il via libera alla vaccinazione antiCovid nei bambini ribadendo l’opportunità ed i benefici della vaccinazione anti-Covid anche per la fascia 5-11 anni. Ora è arrivato il semaforo verde dell’Ema dopo i test su circa 2mila bambini tra i 5 e gli 11 anni che non fossero già stati contagiati dal coronavirus. La risposta immunitaria riscontrata (basata sul livello di anticorpi prodotti contro il virus) è stata paragonabile a quella rilevata sui ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Come le vaccinazioni nella fascia di età superiore ai 12 anni, non ha dato luogo a effetti avversi importanti». 

Quali sono i rischi dell’infezione nei bambini?
«La sindrome Misc con infiammazione multiorgano che insorge a distanza di un mese o due dalla guarigione, molto difficile da curare». 

Di che si tratta? 
«È una risposta infiammatoria disregolata. Sicuramente è su base genetica e coinvolge le proteine attivatrici e inibitrici della cascata delle citochine. Non abbiamo avuto invece le micro tromboembolie dell’adulto. Ovviamente quanto più fragili sono i pazienti, più grave è la malattia perché ha un coinvolgimento multiorgano. Sono rilevate in circa il 10-20% dei casi pediatrici di infezione da virus Sars-Cov-2 anche sintomatici. Il primo monitoraggio negli ospedali pediatrici conta ad oggi 16 pazienti ricoverati di età media 3-5 anni. Due ragazzi avevano un’età maggiore di 11 anni entrambi non vaccinati. La casistica dice che 1 su 1000 casi di Covid pediatrico (anche asintomatico) evolve in sindrome MisC. Da noi abbiamo avuto 60 bambini di cui 7 salvati con un farmaco biologico gli altri con immunoglobuline e cortisone. Una patologia molto impegnativa che richiede 2 o 3 settimane di ricovero e un controllo assiduo per due anni a causa dell’alto rischio di miocarditi». 

La malattia nei bambini resta più lieve? 
«I bambini in Italia continuano a presentare un quadro meno grave degli adulti ma possono avere necessità di ricovero ospedaliero fino, in rari casi, a necessitare di terapia intensiva. Inoltre in alcuni Paesi come la Francia è letteralmente esploso il tasso di incidenza nei bambini tra i 6 ed i 10 anni arrivato a 340 casi per 100.000 abitanti, contro la media nazionale per gli adulti di 191. Usa e Israele hanno già iniziato da settimane le somministrazioni». 

E gli effetti collaterali del vaccino? 
«Sono gli stessi riscontrati nelle persone di età pari o superiore a 12 anni: dolore nella sede di somministrazione, stanchezza, mal di testa, arrossamento e gonfiore al sito di iniezione, dolore muscolare e brividi. Effetti generalmente lievi o moderati che migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione. Gli Stati che hanno già effettuato le vaccinazioni non hanno riscontrato effetti collaterali importanti. La sicurezza e l’efficacia del vaccino, sia nei bambini sia negli adulti, continueranno a essere attentamente monitorati attraverso il sistema di farmacovigilanza». 

Quali rischi senza vaccino? 
«Oltre alle sindromi descritte il virus potrebbe mutare e diventare “cattivo” anche nei bambini. I benefici del vaccino, somministrato a una dose di un terzo rispetto agli adulti, superano di gran lunga i rischi, specie nei bambini fragili che aumentano la possibilità di Covid grave. Ho un figlio di 11 anni e non vedo l’ora di poterlo vaccinare. Nelle scuole il virus circola moltissimo». 

Come sta il bambino di 11 anni intubato nel vostro ospedale?
«È stabile, e non è una cattiva notizia. La prognosi resta riservata». 

Un consiglio ai genitori? 


«Consiglio senz’altro di fare il vaccino ai loro figli. Sarà l’unico modo per vivere con serenità questo Natale e continuare l’anno scolastico. Purtroppo potremmo aspettarci un incremento dei casi nei bambini perché finora non vaccinati augurandoci che la circolazione virale non causi mutazioni più aggressive».

 

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Il Mattino