OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
I vaccini potrebbero fornire il primo banco di prova per la ritrovata cooperazione transatlantica fra Europa e Stati Uniti. Bruxelles sta infatti guardando a Washington per uscire dall’impasse nella somministrazione dei farmaci anti-Covid nella Ue e, in particolare, per recuperare i ritardi nelle consegne da parte di AstraZeneca. La Commissione europea è in pressing sulla Casa Bianca per convincerla a revocare il divieto all’export dei vaccini almeno rispetto alle milioni di dosi dell’azienda anglo-svedese prodotte su suolo americano: dirottarle in Europa contribuirebbe a dare uno slancio alla campagna nel Vecchio continente. La Ue vuole anche assicurarsi che le regole Usa non impediscano la fornitura delle componenti necessarie per la produzione di vaccini in Europa, in particolare quelli, come Pfizer e Moderna, che utilizzano tecnologie innovative.
LEGGI ANCHE L'Italia blocca 250mila dosi di AstraZeneca
I contatti fra le due sponde dell’Atlantico sono già avviati: venerdì sera c’è stata la prima telefonata tra il leader Usa Joe Biden e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen («Abbiamo un comune interesse a lavorare insieme per il buon funzionamento della catena globale di approvvigionamento dei vaccini», si legge in una nota), mentre per domani è atteso un confronto fra Thierry Breton, il commissario Ue all’Industria che da un mese è a capo della task force incaricata del rafforzamento delle capacità produttive dei vaccini, e la sua controparte Usa Jeffrey Zients, lo zar anti-Covid dell’amministrazione Biden.
La richiesta di Bruxelles però, sarà sollevata soltanto in uno dei prossimi faccia a faccia. «Confidiamo di poter collaborare con Washington per fare in modo che siano rispettati gli obblighi contrattuali fra Ue e case farmaceutiche relativi alla produzione e al confezionamento di vaccini negli Stati Uniti», il commento dell’esecutivo europeo riportato dal Financial Times.
Da parte sua, AstraZeneca ha confermato che intende rispettare la consegna all’Ue di 40 milioni di dosi entro marzo - un obiettivo dimezzato rispetto a quello iniziale - e che le nuove forniture previste nel prossimo trimestre arriveranno anche da stabilimenti extra-Ue.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino